Dichiarata illegittima la trascrizione sul registro delle nascite di 3 bambini nati a Milano

La Corte d’appello di Milano ha dichiarato “illegittima” la trascrizione sul Registro delle nascite di 3 bambini nati a Milano da altrettante coppie omogenitoriali di madri. I minori sono nati da procreazione medicalmente assistita eseguita all’estero e registrati nel 2023. La decisione del collegio della sezione Persone Minori e Famiglie (Laurenzi-Arceri-Vicidomini)ha accolto il ricorso della Procura di Milano e ribaltato la sentenza di primo grado che aveva riconosciuto il diritto alla trascrizione dei nominativi delle due madri (non invece a due padri, in un solo caso) sul Registro degli atti di nascita. Resta fermo il riconoscimento “del figlio da parte della madre partoriente”, scrive la Corte d’appello in una nota, e quello della donna “non partoriente” alla procedura di azione in caso possegga i “requisiti necessari” che verranno dettagliati nella motivazione del procedimento.

La Corte d’appello di Milano “richiede l’intervento del Legislatore” sul tema per declinare “in modo corretto i diritti dei soggetti coinvolti nella vicenda procreativa umana medicalmente assistita” e realizzare “il bilanciamento di diritti di rango costituzionale che non devono venire a trovarsi in conflitto tra loro”. Lo scrive la Corte d’Appello di Milano nella nota in cui dà conto della sentenza che ha dichiarato illegittime le trascrizioni dei nomi di due madri nel Registro atti di nascita del Comune di Milano per i casi di 3 minori nati da procreazione medicalmente assistita. Per i giudici il Parlamento è l’unico “soggetto capace di operare un articolato disegno normativo idoneo” a garantire i diritti “inclusi quelli del nascituro, soggetto capace di diritti, nel suo essere e nel suo divenire”. 

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