Il tribunale di Tempio Pausania ha dato l'ok all'udienza protetta. Secondo l'avvocata Bongiorno lo stato psicologico della ragazza sarebbe peggiorato

La parte civile nel processo Grillo ha chiesto un’udienza protetta per la vittima del presunto stupro di gruppo.

L’istanza presentata dall’avvocata Giulia Bongiorno segnala al presidente del tribunale che lo stato psicologico della presunta vittima sarebbe peggiorato in queste settimane. Dunque chiede che si attuino le misure previste dal codice di procedura per tutelarla e preservarne la condizione psichica dallo stress psicologico provocato dall’udienza. La difesa degli imputati – Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia – ha chiesto una sospensione per discutere dell’istanza e una delle possibili soluzioni potrebbe essere il rinvio dell’udienza odierna. Al documento sono state allegate due valutazioni: una dello psichiatra e l’altro della psicologa di Silvia (nome di fantasia ndr) che hanno segnalato come sia cambiata la terapia a cui la ragazza è stata sottoposta. La ragazza nelle udienze, secondo la parte civile, avrebbe risposto ad oltre 1400 domande.

Ok del tribunale a udienza protetta

Il collegio del tribunale di Tempio Pausania ha dato l’ok all’udienza protetta della vittima della presunta violenza di gruppo nel processo che vede imputati tra gli altri il figlio di Beppe Grillo, comico genovese e fondatore del Movimento Cinque Stelle. I giudici hanno consentito che la ragazza venga ascoltata, protetta da un paravento nero in aula, ma i difensori degli imputati possono condurre il loro controesame facendole domande dirette, senza il filtro del presidente del collegio giudicante. 

 Proiettato video della notte di violenza: la ragazza esce dall’aula

Un video dei tre filmati brevi che avrebbero riportato sequenze di quanto accaduto nella notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 in Costa Smeralda, è stato proiettato in aula. Durante la proiezione la presunta vittima, Silvia, nome di fantasia della ragazza italo-norvegese, è uscita dall’aula. Non è la prima volta che la giovane si rifiuta di guardare le immagini, cosa che era già stata segnalata dal suo avvocato, Giulia Bongiorno, fatto che dimostrerebbe la sua emotività nel ricordare le vicende di quella notte. I giudici del collegio del tribunale hanno dichiarato di conoscere già i video in questione, agli atti del processo, e hanno quindi ritenuto non fosse necessario proiettare anche gli altri due filmati. Nell’udienza di oggi c’è stato il controesame da parte prima dell’avvocato Gennaro Velle, in difesa di Corsiglia, seguito poi dall’avvocato Alessandro Vaccaro, per Vittorio Lauria. Secondo le difese la ragazza sarebbe andata più volte in confusione con molti non ricordo ed è stato necessario fare diverse pause. 

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