La senatrice a vita: "Giornata Memoria non è regalo a ebrei da revocare se si comportano male"
(LaPresse) – “Lo scorso 27 gennaio sono successe cose che mi hanno lasciato sgomenta. Lo non penso proprio di dover rispondere, di dovermi discolpare, in quanto ebrea di quello che fa lo Stato di Israele“. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, nel corso del suo intervento alle cerimonia commemorativa ‘Coloro che non hanno memoria del passato sono condannati a ripeterlo’ organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio al memoriale della Shoah di Milano. “Trovo sbagliato mescolare cose completamente diverse, come hanno fatto tanti che hanno pensato di mettere in discussione il 27 gennaio per quello che sta succedendo a Gaza. Evidentemente hanno un bisogno spasmodico di fare pari e patta con la Shoah, di togliere agli ebrei il ruolo di vittime per antonomasia, di liberarsi da un inconscio complesso di colpa. Questo fenomeno segnala anche un fallimento educativo in questi più di 20 anni dall’approvazione della legge: sembra che qualcuno abbia scambiato il Giorno della Memoria per una specie di regalo fatto agli ebrei, da revocare se gli ebrei si comportano male. Ma allora siamo davanti ad una catastrofe culturale”
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