Sanzioni scontate fino a due terzi per quelli che aiuteranno le forze dell'ordine e l'autorità giudiziaria
Pene raddoppiate per i pubblici ufficiali che accedono abusivamente nei sistemi informatici e fino a 12 anni se riguardano “sistemi informatici o telematici di interesse militare, relativi all’ordine pubblico, alla sicurezza pubblica, alla sanità o alla protezione civile”. È la stretta sugli hacker prevista dalla bozza del ddl sulla cybersicurezza, visionata da LaPresse, che si appresta ad approvare il Consiglio dei ministri.
Nella bozza, composta da 18 articoli, si prevede l’inasprimento della pena per violazione dell’articolo 615-ter del Codice penale: per i pubblici ufficiali la pena viene raddoppiata, da 1 a 5 anni diventa da 2 a 10 anni, mentre in caso di accesso abusivo a sistemi informativi di interesse militare o relativi a sicurezza pubblica, sanità e protezione civile la pena può arrivare fino a 12 anni in caso di “distruzione o danneggiamento del sistema, o interruzione totale o parziale del suo funzionamento”.
Sconti di pena per hacker pentiti
Sconti di pena fino a due terzi per gli hacker che aiuteranno le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria. È quanto previsto dalla bozza del ddl sulla cybersicurezza, visionata da LaPresse, che il Consiglio dei ministri si appresta ad approvare. Le pene previste per il reato di accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, inasprite del doppio fino a un massimo di 12 anni secondo quanto previsto dalla bozza del ddl, “sono diminuite dalla metà a due terzi – si legge – per chi si adopera per evitare che l’attività delittuosa sia portata a conseguenze ulteriori, anche aiutando concretamente l’autorità di polizia o l’autorità giudiziaria nella raccolta di elementi di prova o nel recupero dei proventi dei delitti o degli strumenti utilizzati per la commissione degli stessi”.
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