Lo scrittore: "Tre uomini innocenti all'ergastolo, la camorra ha manipolato il processo"
Dalla Camera dei Deputati l’appello di giustizia di Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo che hanno scontato, ciascuno, 27 anni di carcere in quello che sembra essere un errore giudiziario pilotato dalla camorra. La condanna è tra le più infami: lo stupro e omicidio nel 1983 di due bambine, Barbara Sellini e Nunzia Munizzi. Sarebbero emersi elementi a discarico dei tre grazie alla loro battaglia giudiziaria, all’indagine portata avanti dalla commissione Antimafia della scorsa legislatura, promossa dalla deputata M5S Stefania Ascari e anche da alcuni servizi della trasmissione ‘Le Iene‘. “Un aiuto ce lo potrebbe dare solo il Presidente della Repubblica. Questo è un processo che deve essere riaperto e non ce la facciamo. Sono 40 anni che diciamo che siamo innocenti e che prove non ce ne sono. Vogliamo finalmente fare giustizia e dare alle bambine un vero colpevole” dice Giuseppe La Rocca. A sostenere la battaglia legale, mediatica e politica anche lo scrittore Roberto Saviano: “Tre uomini innocenti che fanno l’ergastolo. Una storia terribile e per me è un onore essere qui al loro fianco. La commissione Antimafia può avere un ruolo importantissimo perché può ascoltare persone e fornire nuovi elementi per riaprire il caso. Può essere cruciale. La camorra ha manipolato completamente il processo imbeccando e imboccando i testimoni”.
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