Tante le persone arrivate sul sagrato della chiesa dove la bara bianca si è fermata qualche minuto a ricevere l'omaggio di amici e parenti
Sono iniziati nel duomo di Castelfranco Veneto i funerali di Vanessa Ballan, la 27enne uccisa da Bujar Fandaj, 41enne kosovaro. Tante le persone arrivate sul sagrato della chiesa dove la bara bianca si è fermata qualche minuto a ricevere l’omaggio di amici e parenti che indossano un fiocco rosso, simbolo della lotta contro la violenza di genere, sui baveri delle giacche. Oggi in tutto il Veneto è stato proclamato il lutto, con bandiere a mezz’asta.
Intanto, su alcune testate locali è comparsa la notizia che sono pronte le due relazioni (una dei due pm Valmassoi e Sabattini e l’altra del procuratore Marco Martani, scrive Corriere del Veneto) per gli uffici del Guardasigilli Carlo Nordio sul caso della denuncia per stalking effettuata da Ballan, a cui non aveva fatto seguito nessuna misura cautelare.
Il vescovo: “Non c’è motivo al mondo che giustifichi violenza”
“Troppo grave quello che è successo”, “non c’è un motivo al mondo che giustifichi questa violenza. Non c’è un senso nella sua brutale uccisione. Questa è il male. E con il male non possiamo, non abbiamo il diritto di venire a patti. Ma Vanessa è accolta, abbracciata in un amore più grande, autentico, eterno”. Così il vescovo di Treviso Michele Tomasi nel corso dell’omelia al funerale della 27enne Vanessa Ballan. Serve il “silenzio della memoria e della preghiera che invoca la conversione dei violenti” ma “non quello della verità e della giustizia, nemmeno il silenzio dell’impegno di una civiltà che rifiuti nelle parole, negli atti e nei fatti la violenza sulle donne e che superi la follia di voler possedere una persona o di voler determinare con la violenza le sue scelte”.
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