La giovane morì suicida nel 2013 a novare perché vittima di cyberbullismo
“Dopo la tragedia di Bologna in questi giorni dobbiamo piangere un altro ragazzo minorenne, poco più di un bambino. Ancora una volta ripiombo in quel baratro di quasi 11 anni fa”. Così a LaPresse Paolo Picchio, padre di Carolina Picchio, la 14enne che morì suicida a Novara nel gennaio 2013 perché vittima di cyberbullismo. Carolina Picchio è diventata un simbolo della lotta a bullismo e cyberbullismo, uno dei primi casi che hanno avuto eco nazionale. Il padre domani sarà in Sicilia con la Fondazione Carolina: proprio in Sicilia, a Palermo, l’ultimo caso di un 13enne suicida e probabile vittima di bullismo. Il 13enne si è tolto la vita sabato. “Il web è nato per condividere” spiega Picchio, ma lo definisce anche un “male oscuro”. E aggiunge che c’è ancora molto da fare, soprattutto in termini di prevenzione
Proprio martedì 14 il Liceo Galilei di Palermo inaugura uno spazio polifunzionale dedicato a Carolina Picchio, uno spazio di ascolto dedicato ai ragazzi e che porta il nome della 14enne. Un gesto considerato “un gesto d’amore per mia figlia” dice ancora il padre. “Ogni volta che un ragazzo soffre, ogni volta che si spegne una vita mi sembra di tornare al via. Sono vicino al dolore di questa famiglia di Palermo” aggiunge.
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