L'Asl Roma 1 le aveva negato la possibilità. È stata accompagnata dal figlio, che rischia fino a 12 anni di carcere

La regista e attrice Sibilla Barbieri, malata oncologica terminale, ha posto fine alla sua vita mediante suicidio assistito in Svizzera: si è autosomministrata il farmaco letale. Lo rende noto l’Associazione Luca Coscioni, che ha aiutato la regista ad andare all’estero per ricorrere all’aiuto medico alla morte volontaria dopo il diniego della sua Asl. L’associazione precisa che la richiesta alla ASL romana era stata inviata ad agosto perché Barbieri aveva tutti i requisiti previsti dalla sentenza n. 242/19 della Corte costituzionale e quel diniego è ingiusto e crudele per potersi addormentare nella sua casa romana. Dopo le verifiche effettuate a metà settembre a seguito di una diffida, l’azienda sanitaria aveva comunicato alla donna, assistita dai legali dell’Associazione Luca Coscioni, il diniego motivato dal fatto che non possedeva tutti e 4 i requisiti previsti dalla sentenza Cappato/Antoniani della Corte costituzionale per poter accedere legalmente alla morte volontaria assistita: che la persona sia capace di autodeterminarsi, affetta da patologia irreversibile, che tale malattia sia fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputi intollerabili e che sia dipendente da trattamenti di sostegno vitale. In particolare l’équipe medica ha ritenuto che alla donna mancasse il requisito della dipendenza da trattamento di sostegno vitale. Sibilla Barbieri era invece dipendente da ossigenoterapia e da farmaci per il dolore che, se interrotti, avrebbero portato velocemente a una morte dolorosa. Sibilla Barbieri è stata accompagnata in Svizzera dal figlio e da Marco Perduca, già senatore radicale, dell’Associazione Luca Coscioni e iscritto all’Associazione Soccorso Civile, che a oggi conta oltre 50 persone pronte ad assumersi il rischio di conseguenze penali per aiutare persone malate a porre fine alle proprie sofferenze. Domani mattina a Roma Vittorio, il figlio di Sibilla Barbieri, Marco Perduca e Marco Cappato si autodenunceranno ai carabinieri a Roma per il suicidio assistito della regista. Il figlio e Perduca rischiano fino a 12 anni di carcere

La legale: “Spiace e mortifica leggere parere Asl”

“Con il team legale che coordino abbiamo seguito Sibilla Barbieri sollecitando l’Asl Roma 1 a effettuare le verifiche sullo stato di salute della nostra assistita e a procedere come indicato dalla sentenza di incostituzionalità della Corte costituzionale sul caso Cappato/Antoniani – ha affermato l’avvocata Filomena Gallo – I dirigenti dell’azienda sanitaria hanno predisposto le verifiche e inviato un diniego di accesso all’aiuto alla morte volontaria perché, secondo una Commissione Aziendale istituita ad hoc, la persona malata non dipendeva da trattamenti di sostegno vitale”.”Al diniego non era allegata la relazione medica e neppure il parere del Comitato etico competente, documenti che avevamo richiesto. Dopo avere verificato con il dottor Mario Riccio la documentazione medica che Sibilla Barbieri aveva prodotto, è emerso che invece Barbieri era sottoposta a plurime forme di sostegno vitale. Motivo per cui abbiamo presentato opposizione al diniego, informando i dirigenti dell’azienda sanitaria che la nostra assistita aveva intrapreso anche la procedura per andare in Svizzera, ma che avrebbe voluto concludere i suoi pochi giorni con i suoi cari in Italia. Non vi è stata nessuna risposta da parte dei dirigenti Asl”. “Solo venerdì 3 novembre (quando Barbieri era già morta), abbiamo ricevuto il parere del Comitato Etico che conferma la sussistenza per Sibilla Barbieri dei requisiti indicati dalla Corte costituzionale mentre apprendiamo dal verbale della Commissione Aziendale che non possono aderire al parere positivo del Comitato Etico in quanto ritengono che non vi sia il trattamento di sostegno vitale e spiace e mortifica leggere perfino ‘che le condizioni attuali non sono coerenti con sofferenze fisiche intollerabili’. Sibilla Barbieri ha deciso di andare in Svizzera per porre fine alle sue sofferenze”. 

 

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