Disposte anche delle consulenze su scatola nera, telefonino e freni

Un ulteriore sopralluogo tecnico sul cavalcavia e una probabile richiesta di rogatoria internazionale a Francoforte in Germania per recuperare i dati del Gps del bus precipitato dal cavalcavia di Mestre il 3 ottobre, dove sono morte 21 persone. Il procuratore della Repubblica di Venezia Bruno Cherchi, ha sottolineato, durante l’incontro con i giornalisti, l’importanza di estrapolare dal cloud, ‘domiciliato’ a Francoforte, gli ultimi posizionamenti e manovre effettuate dall’autobus prima di precipitare. Un pool di consulenti esaminerà invece la documentazione relativa al cavalcavia con tutti gli interventi di manutenzione effettuati negli anni successivi alla costruzione.

Altre 2 superperizie, una sulla scatola nera del bus, e una sul cellulare dell’autista, morto anch’egli nello schianto, sono state inoltre disposte dalla procura di Mestre. L’atto sarà un accertamento irripetibile al quale presenzieranno gli avvocati dei tre indagati, il titolare della società di trasporti proprietaria del bus e due dirigenti del Comune di Venezia. Anche gli indagati hanno nominato i loro consulenti che parteciperanno alle perizie, compresa l’estrapolazione delle immagini delle due telecamere del bus che hanno ripreso la parte anteriore e quella posteriore. Un perito informatico forense, invece si occuperà di verificare se il conducente stava utilizzando lo smartphone prima dello schianto. Un perito meccanico, invece, dovrà verificare la funzionalità dell’impianto frenante.

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