Nel 2017 quella di Verona, nel 2013 Avellino
L’autobus volato giù da un cavalcavia a Mestre, provocando 21 vittime e 15 feriti, non è il primo caso di incidente che vede coinvolto un pullman. Tra le altre, ricordiamo le stragi di Verona e di Avellino.
Nel gennaio 2017, un autobus stava riportando a casa, in Ungheria, un gruppo di studenti del liceo classico Szinyei Merse Pal Gimnazium di Budapest. I ragazzi stavano tornando a casa dopo una gita in Francia. Poco prima di mezzanotte, stando alla ricostruzione della procura di Verona, il conducente avrebbe perso il controllo del mezzo, per un colpo di sonno. Dopo la sbandata, il bus ha terminato la sua corsa contro il pilone del cavalcavia dello svincolo, che si incunea per circa otto metri nell’autobus – pari a sette file di sedili – distruggendo anche il serbatoio. L’incendio si sviluppò in pochi secondi. Morirono 16 passeggeri: 11 studenti tra i 14 e i 18 anni e 5 adulti (tra cui 4 accompagnatori e il secondo autista). Feriti gravemente altri quattro ragazzi. Salve 25 persone se la cavano con 30 giorni di prognosi. Nel marzo di quello stesso anno, morì anche un altro passeggero dell’autobus, per le conseguenze delle ferite. Mentre, due anni più tardi, nel 2019, morì anche un’altra persona: il professore Vigh Gyorgy, che, pur essendo rimasto ferito nell’incidente, aveva aiutato molti studenti a uscire dall’autobus.
La sera del 28 luglio 2013, un pullman pieno di pellegrini di ritorno da Pietrelcina, a causa di un guasto all’impianto frenante e alla mancata resistenza del guardrail autostradale, precipitò dal viadotto di Acqualonga, lungo la A16, a Monteforte Irpino, in provincia di Avellino, provocando 40 vittime: il più grave incidente stradale in Italia. A bordo vi erano 48 persone compreso l’autista. Durante il tragitto, dopo aver superato i caselli di Avellino Est e Avellino Ovest, molti passeggeri avvertirono strani rumori provenire dall’interno del mezzo. L’autista, nonostante fosse stato avvisato più volte dai passeggeri, continuò a guidare. Dopo la galleria Quattro Cupe di Monteforte Irpino, un giunto cardanico dell’albero di trasmissione si ruppe tranciando l’impianto frenante. L’autobus, divenuto ingovernabile e senza alcun tipo di freno utilizzabile e il veicolo cominciò a sbandare, urtando varie automobili e furgoncini bloccati nel traffico dell’autostrada a causa di un cantiere, dopodiché vi fu un primo impatto con il guardrail del viadotto Acqualonga. L’autista cercò di far rientrare il bus in carreggiata, ma urtando altri veicoli, il pullman impattò per la seconda volta con il viadotto. I new jersey esterni, che dopo molte ispezioni e sentenze, sono risultati non sicuri, non resistettero all’impatto del pullman, lasciando che il bus precipitasse dal viadotto per circa 30 metri in una vallata.
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