Sorelle, amanti e figlia: le donne del boss Messina Denaro

Sorelle, amanti e figlia: le donne del boss Messina Denaro

Dalle sorelle Patrizia e Rosalia, all’amante storica Maria Mesi, fino alla figlia Lorenza

Un filo rosso ha attraversato la vita di Matteo Messina Denaro, morto la notte scorsa a 61 anni per un tumore al colon: le donne. Sono tante infatti le figure femminili che hanno giocato, a vario titolo, un ruolo importante nella vita del numero uno di Cosa nostra. Innanzitutto le sorelle, Patrizia e Rosalia. La prima, nata a Castelvetrano il 18 settembre 1970, nel 2018 è stata condannata definitivamente a 14 anni e mezzo di carcere per associazione mafiosa. La seconda, 69enne, è finita in carcere lo scorso marzo con il sospetto di aver aiutato per anni il fratello a sottrarsi alla cattura, gestendo per suo conto la “cassa” della “famiglia” nonchè la trasmissione dei ‘pizzini’.

Ma di Matteo Messina Denaro, “u siccu”, era noto anche il suo debole per le donne, che negli anni lo ha portato ad allacciare relazioni con diverse compagne. L’amante storica è sicuramente Maria Mesi, con la quale il boss s’incontrava in un appartamento di Bagheria, a pochi chilometri da Palermo. Tramite lei gli inquirenti furono già negli anni ’90 ad un soffio dalla cattura dell’allora latitante. Mesi fu condannata a 3 anni per favoreggiamento, senza l’aggravante mafiosa.

Un’altra donna nella vita del boss è stata una fidanzata austriaca, Andrea Haslehner, con la quale ebba una relazione nel periodo delle stragi. E’ con lei che il boss trascorse la vacanza a Forte dei Marmi nel ’92, mentre la dinamite insanguinava le strade di Palermo. La relazione si concluse due anni dopo. Dopo l’arresto del 16 gennaio, sul cellulare del boss comparvero diversi rimandi a figure fimminili. Tra queste una donna di circa 60 anni residente a Campobello di Mazara. Interrogata dai magistrati per accertare una possibile azione di favoreggiamento, la donna ha negato di avere mai avuto con lui alcun rapporto.

Quindi c’è stata un’altra donna, anche lei sulla sessantina, che davanti ai carabinieri ha ammesso la relazione con il boss, del quale però avrebbe sconosciuto la reale identità. Infine c’è un’altra donna importante nella vita di Matteo Mesina Denaro. Forse la più importante: la figlia Lorenza. La giovane, riconosciuta dal boss pochi giorni prima della morte, non ha mai conosciuto il padre durante la latitanza trentennale.

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