Messina Denaro, ricoveri e chemio: la resa del boss al tumore

Messina Denaro, ricoveri e chemio: la resa del boss al tumore

L’ultimo padrino ucciso da un cancro al colon

A uccidere Matteo Messina Denaro è stato un tumore al colon che il padrino ha scoperto di avere nel 2020. Una malattia che il padrino di Castelvetrano ha cercato di sconfiggere in ogni modo, ricorrendo alle cure specialistiche di professionisti e centri all’avanguardia. Proprio alla clinica La Maddalena di Palermo lo scorso 16 gennaio, sotto il falso nome di Andrea Bonafede, fu catturato, pochi minuti prima di sottoporsi ad un ciclo di chemioterapia, dopo aver subito, il 13 novembre del 2020, un intervento all’ospedale di Mazzara del Vallo.

E contro il cancro che non ha risparmiato Matteo Messina Denaro, ha combattuto anche un altro storico capo dei capi di Cosa nostra, Bernardo Provenzano. Anche “Binnu u tratturi”, mentore del boss trapanese morto oggi, fu diagnosticato un tumore. In quel caso la malattia aggredì la vescica del padrino corleonese, che nel 2003 per sconfiggerlo non esitò, come raccontato dai collaboratori di giustizia successivamente, ad attraversare in auto l’Italia intera, dalla Sicilia a Marsiglia per sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico. L’operazione in quel caso andò bene, e Provenzano continuò a vivere da “fantasma” per altri 3 anni, fino alla cattura dell’aprile del 2006. A quell’operazione è però legata una morte sulla quale a distanza di 18 anni non è stata fatta piena luce: la morte del giovane urologo messinese Attilio Manca, trovato senza vita nella sua casa di Viterbo nel 2004 in circostanze che soltanto apparentemente rimandano all’ipotesi del suicidio. I genitori del medico hanno sempre sostenuto che il figlio possa essere stato ucciso in realtà, proprio per aver scoperto la reale identità di Bernardo Provenzano.

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