Allerta altissima in Lombardia per i focolai

Ci sarebbero due indagati dalla procura nel Pavese per i casi di peste suina. Lo riporta la Provincia Pavese: si tratterebbe di un allevatore e un altro uomo, accusati di non aver avvisato in tempo della morte sospetta di alcuni animali. Il caso riguarderebbe la cittadina di Zinasco. 

E’ di ieri la notizia da parte della Regione che il livello di attenzione è altissimo e le strutture del servizio veterinario regionale sono al lavoro per monitorare costantemente la situazione. Nella zona entro 10 km dagli allevamenti, in cui sono state riscontrate positività alla Psa, sono vietate tutte le movimentazioni di suini, sia in ingresso che in uscita, e in tutto il resto del territorio pavese e lombardo, le stesse sono vincolate all’esito favorevole di visite cliniche e campionamenti di materiale biologico. “Serve parlare chiaro perché le regole sono altrettanto chiare: nessuna misura di contenimento può essere davvero efficace se, come si è verificato nel caso riscontrato lo scorso sabato a Zinasco (PV), comportamenti irresponsabili e mancate comunicazioni alle autorità sanitarie impediscono un intervento tempestivo, rischiando di mettere in pericolo tutto il comparto suinicolo regionale”, afferma Alessandro Beduschi, assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste. Nel frattempo, sul caso l’Ats di Pavia ha avviato procedure di controllo e contenimento del virus ad ampio raggio, collaborando con le autorità giudiziarie per stabilire le responsabilità dell’evento e valutare eventuali azioni legali.

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