Intercettavano la merce destinata alla spedizione e poi se ne impossessavano
Si fingevano corrieri per andare nelle aziende, ‘intercettare’ la merce destinata alla spedizione e poi impossessarsene: sette persone sono state raggiunte questa mattina, 10 agosto, da un’ordinanza di custodia cautelare per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti in danno di imprese del settore tessile. L’ordinanza è stata eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Verbania. Al gruppo criminale sono stati attribuiti 18 furti aggravati in danno di altrettante aziende. I furti erano articolari in due fasi: prima il preliminare contatto telefonico, dove il “telefonista”, a capo del gruppo criminale, contatta l’azienda simulando di essere il corriere incaricato al ritiro di merce presso i magazzini dell’impresa, e così organizzando in modo fraudolento con l’ignaro interlocutore il ritiro del materiale; poi l’impossessamento della merce, da parte dei falsi corrieri che, in coordinamento con il telefonista, si presentano presso i magazzini dell’azienda indossando casacche di note società di logistica, facendosi consegnare dagli ignari dipendenti il materiale (abbigliamento, occhiali, oggettistica etc.) in pronta consegna. La refurtiva, trasportata nella città di Napoli, veniva poi reimmessa nel circuito legale dei mercati rionali. Tra gli episodi di particolare rilievo il 27 ottobre 2022 un finto corriere si era presentato in una ditta di Milano che produce capi di abbigliamento di alta moda, riuscendo a trafugare 6 colli contenenti numerosi capi. Mentre il malvivente si allontanava dal luogo, ricevendo tra l’altro i complimenti dal telefonista per la buona riuscita del colpo, i carabinieri di Verbania in contatto con i colleghi di Arluno facevano fermare il furgone proprio in quel centro, dove i finti corrieri avevano una base logistica. In quel caso il telefonista – non riuscendo più a mettersi in contatto con il complice, nel frattempo bloccato dai carabinieri – richiamava la società frodata simulando di essere il fantomatico “Maresciallo Fabrizio” dei Carabinieri, con l’intento di comprendere cosa fosse accaduto al suo “uomo”, ricevendo però in risposta dall’ignara impiegata il riepilogo dell’intervento risolutivo dell’Arma.
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