Il segretario provinciale Randazzo: "Non si può far fronte alla carenza di organico ricorrendo agli straordinari"
Rinnovo del contratto e problemi di organico, che si trasformano in disagi per i lavoratori e disservizi per i cittadini: mercoledì mattina, davanti alla prefettura di Milano in corso Monforte si è tenuta la protesta del personale di polizia di Stato di Silp-Cgil, una mobilitazione nazionale che si è tenuta in molte città d’Italia. “Siamo in piazza per sensibilizzare il governo su alcune tematiche molto importanti per il comparto sicurezza e la polizia di Stato, innanzitutto il rinnovo del contratto scaduto ormai da un anno e mezzo“, spiega il segretario provinciale Pietro Randazzo, che lamenta come “per il nuovo triennio 2022-2024 non è stato stanziato alcun fondo. È stata concessa un’elemosina una tantum di circa 24 euro lordi per agente. Se questa non è un’elemosina non riesco a trovare un’altra parola per descriverla”. Un’altra ragione per la protesta di oggi sono gli straordinari: “Non si può continuare a far fronte alla carenza di organico della polizia di Stato ricorrendo agli straordinari“, prosegue Randazzo, che conclude citando anche l’urgenza di incrementare gli organici della polizia di Stato, “perché la carenza di uomini si attesta intorno alle 10.000 unità”, e “questo va a incidere sulla sicurezza pubblica e sui servizi che devono essere garantiti alla cittadinanza”. E se il problema è nazionale, si riflette anche su Milano, sulla quale “abbiamo grosse carenze di organico, intorno alle 400-500 unità”. Le forze di polizia non possono scioperare, quindi la protesta prende la forma di un presidio e di un volantinaggio, e a partecipare c’è anche il segretario regionale Daniele Bena, che aggiunge: “Siamo qui anche per parlare dei servizi che non si riescono ad offrire ai cittadini. In tutta la Lombardia si lamentano per esempio le code degli uffici passaporti, le code negli aeroporti, i problemi delle code negli uffici immigrazione e la necessità di avere più pattuglie sul territorio e nelle stazioni. Siamo qui per le rivendicazioni delle lavoratrici e lavoratori della polizia, ma affrontiamo temi che riguardano tutti i cittadini”.
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