I dati confermano un'incidenza complessiva del fenomeno stabile tra la popolazione adulta, pari al 42%

La nuova indagine sul fenomeno della pirateria audiovisiva e sportiva, condotta da Ipsos per conto di FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, è stata presentata all’Ara Pacis di Roma in occasione dell’evento ‘Stati Generali della lotta alla pirateria tra legalità, sicurezza e intelligenza artificiale. Industrie dei contenuti, consumi culturali e comportamenti illeciti’ organizzato dalla Federazione e che ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti delle istituzioni e dell’industria.

I dati confermano un’incidenza complessiva della pirateria stabile tra la popolazione adulta, pari al 42%, ma contestualmente registrano una crescita nel numero di contenuti audiovisivi piratati: si stimano nel 2022 circa 345 milioni di atti illeciti, 30 milioni in più rispetto all’anno precedente (+9%). L’incremento rispetto al 2021 è spinto soprattutto dallo sport live, che fa registrare un aumento del +26% degli atti di pirateria nell’ultimo anno ed è l’unico contenuto che evidenzia un trend complessivo di crescita rispetto alle ultime indagini. Seguono i programmi tv, con un +20% rispetto al 2021 e le serie/fiction, che nell’ultimo anno vedono incrementare gli atti di pirateria del +15%. I film si confermano essere il contenuto più piratato: il 35% degli atti di pirateria audiovisiva (oltre 120 milioni). 

Da notare il trend inverso tra gli adolescenti: nel corso del 2022 quasi la metà dei 10-14enni (47%) ha commesso almeno un atto di pirateria audiovisiva. I dati sono stati diffusi nel corso degli Stati Generali della Lotta alla pirateria, tra Legalità, Sicurezza e Intelligenza Artificiale, promossi da Fapav, la Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali.

Un adolescente su due coinvolto in pirateria audiovisiva

La pirateria audiovisiva nel 2022 ha coinvolto oltre 2 italiani su 5 (tra gli adolescenti quasi 1 su 2): alla stabilità dell’incidenza rispetto al 2021 si contrappone una lieve crescita degli atti complessivi di pirateria (+9%) determinata da una maggiore frequenza di fruizione di serie/fiction e programmi, sportivi e non. Al contrario, per i film si assiste ad un ulteriore contrazione del fenomeno. Tra gli adulti non si arresta in particolare la fruizione illecita di eventi sportivi live, l’unico contenuto che sta facendo segnare un costante aumento degli atti di pirateria, più che raddoppiati negli ultimi cinque-sei anni (+26% solo nell’ultimo anno).

La consapevolezza di commettere un reato è diffusa, ma una buona metà dei pirati non ritiene probabile l’essere scoperto e punito. Inoltre non sono consapevoli della reale portata dei danni da loro causati all’industria audiovisiva e in termini di impatto occupazionale: solo metà percepisce infatti la pirateria come un comportamento realmente grave. Oggi i pirati affiancano alla visione illegale anche l’accesso ‘legale’ ad alcuni abbonamenti, spesso condivisi con parenti e amici. E quando si trovano davanti a siti bloccati o oscurati, circa la metà decide di rivolgersi ad alternative legali. I dati sono diffusi dal presidente Ipsos Italia, Nando Pagnoncelli, durante gli Stati Generali della Lotta alla pirateria, tra Legalità, Sicurezza e Intelligenza Artificiale, promossi da Fapav, la Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata