Nel mirino l'attività di tre società calabresi

Venti persone indagate, di cui 6 agli arresti domiciliari per un traffico illecito di rifiuti. L’attività era riconducibile a tre società della provincia di Catanzaro e di Crotone: consisteva nel trasporto di rifiuti della frazione organica provenienti dalla raccolta differenziata di comuni calabresi e siciliani, con riguardo a fanghi da depurazione provenienti da impianti comunali calabresi, nonché ad altre tipologie di rifiuti compresi materiali misti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, e il successivo stoccaggio presso le sedi o gli impianti delle predette società. L’operazione, chiamata “fangopoli” è stata portata avanti dal Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro. L’obiettivo era quello di ridurre il numero dei trasporti verso gli impianti di destinazione finale, caricando fino alla massima capienza gli automezzi, anche miscelando tipologie di rifiuto diverso, e, quindi, abbattere i costi connessi al servizio. Si sarebbe fatta perdere la tracciabilità di ingenti carichi di rifiuti mediante la combustione e la distruzione, nonché con l’individuazione di impianti adibiti a discariche abusive di rifiuti speciali, non pericolosi, ove i rifiuti venivano anche interrati.

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