I verbali della ragazza italo-inglese: "Lei non voleva più vedere Alessandro, le interessava solo il bambino e la sua salute"
Emergono nuovi dettagli sul caso di Giulia Tramontano, la ragazza al settimo mese di gravidanza uccisa a coltellate dal compagno, Alessandro Impagnatiello nella loro casa a Senago, nel milanese. Gli inquirenti hanno sentito le persone vicine alla coppia e i familiari della vittima. Tra le persone ascoltate anche la ragazza con cui il barman aveva una relazione parallela. La giovane che aveva scoperto la doppia vita del barman, sabato della scorsa settimana, poco prima dell’omicidio, aveva dato appuntamento a Giulia per parlare, “perché eravamo entrambe vittime di un bugiardo“.
“Ci siamo conosciuti a giugno e poi abbiamo iniziato a frequentarci. Dalla nostra relazione io sono rimasta incinta verso il mese di dicembre 2022 e poi no volendo portare avanti la gravidanza, di comune accorso con Alessandro ho fatto l’interruzione a febbraio di quest’anno. Io all’inizio sapevo che aveva una ragazza ma poi lui mi disse che si erano lasciati. Questa cosa la appresi prima di rimanere incinta”. Lui “mi disse che loro si erano lasciati verso dicembre e gennaio, nel periodo in cui avevo scoperto di essere incinta” racconta agli investigatori la giovane collega di Alessandro Impagnatiello. La giovane ha spiegato agli inquirenti di essersi fermata a dormire a casa di Impagnatiello a Senago e, dal momento in cui lui le aveva assicurato di essersi lasciato con Giulia, “a casa non notavo più questi segni della presenza di Giulia. Non c’erano le foto, non c’erano i trucchi e tutte quelle cose che mi facevano capire prima che c’era lei. Ovviamente delle volte notavo alcuni dettagli, tipo la piastra per i capelli in bagno, ma Alessandro mi diceva che alcune volte Giulia tornava per prendersi ancora le sue cose. Mi aveva detto che non sapeva se Giulia si fosse trasferita a Milano e Napoli”.
“Io avevo scoperto tutto perché dalle varie menzogne che mi aveva raccontato, a cui io non credevo, gli chiesi di farmi vedere il test del dna” aggiunge la giovane collega di Alessandro Impagnatiello. “Poi ha fatto l’errore di prestarmi il suo iPad” e “lì ho trovato il documento da lui composto, quindi ho avuto la certezza che fosse falso”, spiega riferendosi al test contraffatto. “Io tra l’altro avevo quindi iniziato da un po’ a registrare le conversazioni tra me e Alessandro“, ha spiegato la ragazza.
Giulia Tramontano “mi ha detto che Alessandro non avrebbe mai visto il figlio e che a lei interessava solo il bimbo e la sua salute” e “sicuramente non voleva più vedere Alessandro” prosegue la ragazza durante l’interrogatorio con gli inquirenti. “Sarebbe comunque tornata a Senago, dopo il nostro incontro, per parlare con Alessandro e per lasciarlo. Io le ho anche proposto che se ne avesse avuto bisogno poteva venire da me a casa a dormire. Lei disse di non preoccuparmi ringraziandomi”, conclude.
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