Depositata la relazione preliminare sulla morte della 18enne
Saman Abbas, la 18enne di origini pachistane e residente a Novellara, nel Reggiano, sparita nella primavera di due anni fa dopo aver rifiutato un matrimonio forzato e i cui resti sono stati ritrovati nell’inverno scorso, sarebbe morta per strangolamento asfissia. Lo conferma a LaPresse, Liborio Cataliotti, avvocato dello zio della giovane, Danish Hasnain, indagato insieme ad altri due parenti e ai genitori della ragazza per la scomparsa della giovane, che ha avuto accesso alla perizia.
Legale zio: “Perizia in linea con quanto riferito da mio cliente”
“Se c’è qualcosa che ci ha sorpreso nella lettura della perizia? No, assolutamente no, anche perché mi era già stata anticipata dal mio consulente di parte ed è in linea con quello che ha riferito il mio cliente e, quindi, con le nostre previsioni”. Così a LaPresse Liborio Cataliotti, avvocato dello zio della giovane, Danish Hasnain, indagato insieme ad altri due parenti e ai genitori della ragazza per la scomparsa della giovane, che ha avuto accesso alla perizia.
“Si dà atto del fatto che, del tutto verosimilmente, quella sia stata la causa del decesso perché – ha aggiunto -, l’emorragia darebbe conto del fatto che lo strangolamento e la rottura dell’osso ioide sia avvenuta in vita, perché altrimenti non si sarebbe prodotto l’effetto emorragico e quindi è assolutamente in linea con quello che noi penavamo fosse. Purtroppo, quanto meno questa bozza di perizia, non può dare conto del fatto che sia avvenuta, perché non lo dice, da parte di uno o più persone e a mani nude o con strumenti. Questo non viene detto, però è assolutamente in linea con quello che prevedevamo”.
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