Il ventenne accusato di avere accoltellato a morte il carabiniere: "Mi hanno mostrato come un terrorista"
“Per la foto in cui ero bendato ho provato vergogna, dispiacere e senso di impotenza. Mi hanno mostrato come un terrorista, cosa che non sono. Non sono una persona violenta”. Così Gabriel Natale Hjorth, il ventenne a processo con Finnegan Lee Elder per l’omicidio di Mario Cerciello Rega, sentito oggi nel procedimento che lo vede parte lesa per la fotografia, diffusa dopo l’arresto, che lo ritraeva bendato, in caserma. Nei momenti dell’arresto, poche ore dopo la morte del vicebrigadiere, ucciso da 11 coltellate inferte da Elder, “ho avuto un atteggiamemto collaborativo, eseguivo gli ordini che mi venivano dati dai carabinieri”. “Ricordo di esser stato bendato per circa mezz’ora e quando mi hanno tolto la benda ho visto davanti a me Andrea Varriale, il collega di Cerciello”, ha aggiunto. “Ho capito il motivo per cui ero in caserma solo quando ho visto la pm. Non immaginavo che un uomo avesse perso la vita”, ha concluso.
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