L’anello indossato da Papa Francesco, la papalina del Santo Padre. Ma anche i biglietti da visita firmati dalla Regina Elisabetta II, i vinili autografati dai Beatles e da Freddie Mercury, i calzoncini indossati da Sylvester Stallone in Rocky. Sono solo alcuni dei ‘cimeli’, falsi ma con tanto di certificazione, commercializzati da un torinese denunciato dalla Guardia di Finanza di Torino. Per le spedizioni in tutto il mondo utilizzava l’identità di una persona deceduta. L’indagine è partita dopo che l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha scoperto alcune partite di merci sospette, risultate effettuate utilizzando l’identità di una persona deceduta.
In seguito le Fiamme Gialle del capoluogo piemontese hanno quindi individuato il presunto responsabile dei suddetti traffici. L’uomo, usando noti portali e-commerce per entrare in contatto con i clienti e inviando loro i beni venduti attraverso società di spedizione, effettuava molteplici spedizioni anche verso Paesi UE ed extra-UE. Nel corso di una perquisizione sono state rinvenute e sequestrate decine di magliette con i segni distintivi contraffatti delle più importanti squadre europee di calcio (Paris Saint Germain, Real Madrid, Manchester United, Juventus, Milan, Inter, etc.), dove sono apposte le firme false di campioni sportivi, da Messi a Ronaldo, da Neymar a Ibrahimovic.
Trovati anche un anello e alcune papaline dichiarati come appartenuti a Papa Francesco, biglietti recanti la firma apocrifa della Regina d’Inghilterra – Elisabetta II, di dischi in vinile su cui sono state apposte le firme false di note star del panorama musicale mondiale (tra cui Michael Jackson, Freddie Mercury, The Beatles, Vasco Rossi, Bob Dylan, Bruce Springsteen, AC/DC, etc.), di un calzoncino che si diceva essere stato indossato da Sylvester Stallone nel film “Rocky IV” e dallo stesso autografato.
I militari intervenuti hanno anche sequestrato varie migliaia di falsi certificati di autenticità, finalizzati a trarre in inganno i potenziali acquirenti degli articoli, il cui prezzo di vendita oscillava dai circa 100 euro proposti per le magliette sportive a qualche migliaio di euro per quelli più“rari”. L’indagato è stato destinatario anche di un provvedimento di sequestro delle relative disponibilità finanziarie e patrimoniali per oltre centomila euro, emesso dall’Autorità Giudiziaria in relazione al profitto tratto dalla presunta attività illecita posta in essere durante il periodo interessato dai riscontri investigativi (dalla fine del 2020 all’inizio del 2022).