I due cittadini americani sono stati condannati all'ergastolo nel processo di primo grado, pena poi ridotta a 24 e 22 anni in appello

La procura generale della Cassazione chiede la conferma delle condanne per Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, nell’ambito del processo per l’omicidio di Mario Cerciello Rega. I due cittadini americani, in appello, sono stati condannati a 24 e 22 anni di carcere per omicidio volontario in concorso. In particolare, l’accusa chiede sia dichiarata l’inammissibilità del ricorso della difesa di Elder e il rigetto del ricorso della difesa di Hjorth.

Pg Cassazione: Ucciso con 11 coltellate in 20 secondi

Mario Cerciello Rega “era disarmato e, da carabiniere, si era qualificato prima di ricevere 11 coltellate in 20 secondi” da Finnegan Lee Elder. Così la pg della Cassazione, Francesca Loy, secondo la quale “non ci sono i presupposti per ipotizzare la legittima difesa, neppure putativa, né l’eccesso colposo” .

“Due carabinieri che si qualificano come tali – aggiunge durante la requisitoria – Anche a non voler credere fossero carabinieri, erano comunque due persone palesemente disarmate, convocate dai due imputati per un’estorsione” .

C’erano per i due imputati “delle alternative lecite: fermarsi o scappare, e nessuna necessità di infliggere, in una reazione fulminea, 11 fendenti a una persona disarmata”. “Elder tirò fuori il coltello nella piena consapevolezza che fosse difronte a un carabiniere e lo colpì – continua – Ma anche se così non fosse, essendo Cerciello disarmato, neppure sotto il profilo putativo si poteva scatenare la legittima difesa”.

Secondo l’accusa “è escluso che gli imputati abbiano pensato che carabinieri disarmati fossero delinquenti”. Inoltre il concorso di Natale Hjorth nell’omicidio del vicebrigadiere è pieno: “Se non avesse organizzato l’estorsione non ci sarebbe stato il delitto”. Il coltello di Elder, che è “un’arma da guerra, con lama da 18 centimetri”, insieme “decidono di portarlo con loro all’appuntamento per concludere l’estorsione pianificata da Hjorth, perché può essere utile nel caso di scontro fiisco”.

Quando Elder colpisce Cerciello Rega, Hjorth “tiene occupato Varriale (collega della vittima ndr) che non può correre in soccorso e salvare Cerciello nel momento in cui viene accoltellato”. Ed è Natale che dopo l’omicidio nasconde l’arma del delitto nel controsoffitto della camera d’albergo dove i due si rifugiano.

La vicenda

Arriva in Cassazione il processo per l’omicidio di Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere accoltellato e ucciso nell’estate del 2019, nel quartiere Prati di Roma. Imputati Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, condannati a 24 e 22 anni in appello. I due cittadini americani erano stati condannati all’ergastolo nel processo di primo grado. L’assassinio del vicebrigadiere dei carabinieri risale alla notte del 26 luglio 2019: dopo un tentato acquisto di droga, non andato a buon fine, i due americani, all’epoca diciannovenni, rubarono lo zaino di Sergio Brugiatelli, che, in Piazza Mastai, aveva indicato loro il pusher dal quale potevano rifornirsi. 

Gli americani pretendevano 100 euro e della cocaina per restituire il maltolto, e Brugiatelli (teste chiave della vicenda, deceduto nel 2021 per un male incurabile) chiese aiuto al 112. A quel punto, Cerciello, con il collega Andrea Varriale, venne inviato in soccorso per fermare la tentata estorsione messa in atto dai due giovani. Quando i militari cercarono di bloccarli, Elder reagì colpendo a morte Cerciello con 11 coltellate, prima di darsi alla fuga con l’amico. I due aggressori si precipitarono nella camera 109 dell’albergo Le Meridien, che li ospitava, a pochi metri da Via Pietro Cossa, luogo dell’omicidio, mentre Varriale cercava disperatamente di soccorrere il collega che sarebbe morto poco dopo, in ospedale.

Elder e Hjorth dormirono in albergo, e la mattina del 26 luglio, grazie alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza e alle testimonianze raccolte, i carabinieri li trovarono e fermarono. I due erano pronti a lasciare l’Italia, con biglietti aerei già acquistati, e avevano nascosto in un controsoffitto il coltello con lama da 18 centimetri usato nell’agguato, che Elder aveva portato con sé, nascosto in un trolley, dagli Stati Uniti.

Legale moglie: “Speriamo Cassazione confermi appello”

“Siamo stati molto soddisfatti dalle due sentenze dei gradi precedenti del giudizio e speriamo che la nostra soddisfazione sia quest’oggi confermata dalla Cassazione” . Così Massimo Ferrandino legale di Rosa Maria Esilio, vedova del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega e parte civile nel processo per l’omicidio del carabinieri, che arriva oggi in Cassazione. 

Difesa Elder: “Ci aspettiamo appello bis” 

“Ci sono ancora troppe lacune nella ricostruzione di quello che è successo quella sera e per questo siamo qua e ci aspettiamo che la sentenza di appello venga cassata e ci sia un nuovo giudizio”. Così Roberto Capra, legale di Finnegan Lee Elder, imputato insieme a Gabriel Natale Hjorth nel processo per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, che arriva oggi in Cassazione. 

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