La decisione dopo l'impegno del governo di convocare un tavolo per risolvere la vertenza. Urso: "Impegno a trovare una soluzione"
Sono scesi dalla ciminiera a 100 metri d’altezza i 4 operai rinchiusi da martedì scorso per chiedere garanzie sul futuro della Portovesme srl. “Non è una resa. Concediamo l’ennesimo atto di fiducia al governo, che tuttavia non sarà illimitato. Siamo pronti a nuove iniziative”, hanno detto.
L’impegno del governo
La decisione degli operai è stata presa dopo l’impegno del governo di convocare dalla prossima settimana un tavolo con i player dell’energia, l’azienda e la Regione. È quanto si apprende da fonti sindacali. È il primo risultato dell’incontro iniziato in mattinata e ancora in corso, in videoconferenza, con la sottosegretaria delegata dal ministero delle Imprese alle crisi industriali, Fausta Bergamotto.
Urso: “Impegno a trovare una soluzione”
“La notizia mi rassicura e mi fa ben sperare su un confronto proficuo con tutte le parti sociali e le istituzioni coinvolte. Da parte nostra il massimo impegno a trovare una soluzione, dopo anni di mancate risposte. Credo che la tempestiva azione del Ministero con il tavolo presieduto dal sottosegretario Bergamotto ha fatto comprendere a tutti che siamo dalla stessa parte”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
Gli incontri bilaterali
In una nota il Mimit ha annunciato che prenderanno al via la prossima settimana incontri bilaterali tra il Governo, l’azienda, la Regione Sardegna e i player nazionali nel campo della produzione e distribuzione energetica, per mettere un punto alla vertenza Portovesme. Obiettivo: “individuare tutti gli strumenti, finanziari e fiscali, utili a trovare una soluzione”, spiega il dicastero. Conclusi i confronti bilaterali, “nel più breve tempo possibile la sottosegretaria convocherà un nuovo tavolo di confronto con tutte le parti coinvolte”, assicura il Mimit.
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