La sentenza a 6 anni dalla tragedia nella quale hanno perso la vita 29 persone, i parenti: "E' una vergogna"

Venticinque assolti, cinque condanne, per reati minori. È quanto stabilito dalla sentenza in primo grado del processo per la strage dell’hotel Rigopiano di Farindola, distrutto da una slavina, staccatasi alle 6.49 del 18 gennaio 2017, che fece 29 vittime e 11 superstiti. Pianti in aula tra i familiari delle vittime.

Condannato a 2 anni il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, per omissione e condannato a 3 anni e 4 mesi Paolo D’Incecco, ingegnere responsabile della Protezione civile della Provincia di Pescara, per cui i pm avevano chiesto 10 anni di reclusione per la mancata chiusura della strada che portava al resort e per la mancata disponibilità del nezzo spazzaneve.

Sono stati assolti Francesco Provolo, ex prefetto di Pescara, per cui i pm avevano chiesto 12 anni di reclusione, e Antonio Di Marco, ex presidente della Provincia di Pescara, per cui la procura aveva chiesto 6 anni di reclusione, perché il fatto non costituisce reato. Lo hanno stabilito i giudici nell’ambito del processo in primo grado per la strage dell’albergo Rigopiano di Farindola.

Il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta è stato condannato a 2 anni e 8 mesi per omissione dell’ordinanza di sgombero dell’albergo a Rigopiano nell’ambito del processo in primo grado per la strage del 18 gennaio 2017. Per tutti gli altri capi di accusa è stato assolto perché il fatto non sussiste.  

Protestano alcuni parenti delle vittime: il fratello di una di loro ha dichiarato immediatamente dopo la lettura della sentenza “è una vergogna“.

 

 “È una vergogna”, “stron**“. A urlare il fratello di una delle 29 vittime della strage di Rigopiano alla lettura della sentenza in primo grado che ha assolto quasi tutti gli imputati. “Non è giusto” ha detto una voce di donna in fondo all’aula mentre il giudice per l’udienza preliminare, Gianluca Sarandrea, leggeva la sentenza dopo oltre 6 ore di Camera di consiglio. “Ma è una sentenza, che schifo è”, hanno urlato altri parenti delle vittime. In aula ci sono stati momenti di alta tensione.

 

 

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