È definita la strage del Cermis: un’aereo militare statunitense Grumman EA-6B Prowler della United States Marine Corps, volando a una quota inferiore a quanto concesso e in violazione dei regolamenti, tranciò il cavo della funivia del Cermis, facendo precipitare la cabina e provocando la morte dei venti occupanti. L’incidente avvenne nei pressi di Cavalese, località sciistica delle Dolomiti a 40 chilometri a nord-est daTrento, in Val di Fiemme. I piloti stavano effettuando delle manovre per divertimento, uno dei due confessò poi di aver distrutto, al suo ritorno alla base, il nastro video che avrebbe consentito di svelare la verità sull’incidente. I due furono processati e assolti negli Stati Uniti per omicidio, ma in seguito riconosciuti colpevoli di ostruzione alla giustizia e condotta inadatta a un ufficiale
“Quella di oggi sarà l’ultima commemorazione pubblica per ricordare le nostre vittime. È una ferita che non si chiuderà mai: la memoria continuerà ad essere coltivata in ognuno di noi”. Lo dice Sergio Finato, sindaco di Cavalese, in Trentino, ricordando la strage del Cermis di cui oggi si celebra il 25esimo anniversario. Il 3 febbraio 1998, poco dopo le 15, un caccia americano volando a bassa quota a 800 chilometri all’ora tranciò il cavo delle funivia. Venti le vittime. I top gun statunitensi, partiti dalla base di Aviano, furono processati negli States davanti alla corte marziale: assolti per il reato di strage, condannati per aver distrutto il video di bordo.
Mattarella: “Tragedia lasciò sgomenta l’Italia”
“La tragedia del Cermis, venticinque anni fa, lasciò sgomenta l’intera comunità nazionale. Venti persone, la maggior parte delle quali turisti in visita nelle nostre montagne, persero la vita precipitando dalla funivia, a causa del comportamento grave e irresponsabile dell’equipaggio di un aereo militare statunitense”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una nota del Quirinale, ricordando la tragedia della funivia del Cermis. “La Repubblica rinnova la propria vicinanza ai familiari delle vittime, alla comunità di Cavalese, a quanti negli anni trascorsi si sono impegnati per giungere a una piena ricostruzione degli eventi e ottenere giustizia – prosegue Mattarella -. Le conclusioni processuali sono state condizionate dai limiti imposti dalle convenzioni internazionali in essere. Nonostante omissioni e ritardi, è stato tuttavia ricomposto un quadro veritiero delle responsabilità e delle circostanze che hanno prodotto la strage. Così come si è imposta una revisione delle regole che presiedono il volo degli aerei militari sui territori abitati. Quanto è accaduto non sarebbe mai dovuto accadere. Èresponsabilità delle istituzioni eliminare anche il minimo rischio che incidenti di simile natura possano avvenire. La sicurezza e l’idea stessa di difesa cominciano dal rispetto e dalla tutela della vita dei cittadini”.