Le vittime sono un uomo, una bambina di 2 anni e una donna. Il salvataggio dei naufraghi, poco meno di 40, sarebbe stato effettuato da due motopesca tunisini

Un altro naufragio si è verificato a poche miglia dalle coste di Lampedusa. A bordo dell’imbarcazione questa volta c’erano tre morti: un uomo, una bambina di 2 anni e una donna. Per loro la procura di Agrigento ha predisposto un’ispezione cadaverica. Il barchino, secondo una primissima ricostruzione, proveniva dalla Tunisia. Il salvataggio dei naufraghi, poco meno di 40, sarebbe stato effettuato da due motopesca tunisini. Un primo gruppo di naufraghi, in tutto 6, sono stati trasbordati su una motovedetta della Capitaneria di porto e sono stati fatti sbarcare a Lampedusa. Gli altri, circa 32, hanno raggiunto l’isola in un secondo momento. Un altro bambino di 18 mesi, invece, una volta giunto sull’Isola è stato condotto d’urgenza in elisoccorso, in ventilazione assistita, a Palermo. In seguito al naufragio la procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti. L’ipotesi di reato è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

“Speravo che con l’arrivo dell’inverno gli sbarchi si fermassero ma ad oggi non è stato così. Dal primo del mese di gennaio gli arrivi nell’Isola sono stati oltre 2 mila – spiega il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino – all’interno dell’hotspot siamo ad oltre 1300 presenze. Serve sedersi, il prima possibile, attorno ad un tavolo, a livello nazionale, con tutti gli enti coinvolti, per fare una task force“, conclude il primo cittadino dell’Isola. 

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