I soggetti coinvolti, di Reggio Calabria, avrebbero consolidato la propria attività facendo leva sul sostegno delle cosche
(LaPresse) Beni per oltre 40 milioni di euro sono stati confiscati a tre imprenditori reggini nel corso di un’operazione congiunta della Guardia di finanza e dei Carabinieri, coordinati dalla direzione distrettuale antimafia della Procura di Reggio Calabria. Coinvolti tre professionisti, sottoposti a misura di sorveglianza, operanti nel settore edile, immobiliare e alberghiero, dei servizi e ludico. Il decreto di confisca in esecuzione fa seguito ad un analogo provvedimento eseguito, nello scorso mese di agosto, nei confronti di un altro imprenditore edile reggino, che ha consentito la definitiva acquisizione da parte dello Stato di un patrimonio complessivamente stimato in oltre 160 milioni di euro. Secondo quanto emerso dalle indagini, due dei tre imprenditori, dalla fine degli anni ’80 al 2017, avrebbero avviato e consolidato la propria posizione imprenditoriale facendo leva sul sostegno di storiche locali di ‘ndrangheta, in particolare quella dei ‘Tegano’ del quartiere di Archi. Nel mese di giugno 2019 la sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria aveva disposto il sequestro del patrimonio riconducibile ai tre imprenditori e, successivamente, riconoscendo la validità dell’impianto indiziario, con il provvedimento di oggi ha disposto l’applicazione della misura della confisca che riguarda: l’intero compendio aziendale di 10 imprese attive nei settori edile, immobiliare, del commercio al dettaglio di generi di monopolio e ludico, 49 immobili, quote di partecipazione al capitale di ulteriori 10 società, 38 tra terreni e fabbricati, beni mobili, nonché disponibilità finanziarie per un valore complessivamente stimato in oltre 40 milioni di euro.
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