Il video diffuso dall'Associazione Luca Coscioni prima della morte della donna malata terminale di cancro

(LaPresse) “Sono sempre stata convinta che ogni persona debba decidere sulla propria vita e debba farlo anche sulla propria fine, senza costrizioni, senza imposizioni, liberamente, e credo di averlo fatto, dopo averci pensato parecchio, mettendo anche in atto convinzioni che avevo anche prima della malattia. Avrei sicuramente preferito finire la mia vita nel mio letto, nella mia casa, tenendo la mano di mia figlia e la mano di mio marito. Purtroppo questo non è stato possibile e, quindi, ho dovuto venire qui da sola”. Sono le ultime parole affidate a un video di Elena, la donna veneta di 69 anni paziente oncologica terminale, nota ieri con il nome di fantasia di ‘Adelina’, prima del viaggio in Svizzera accompagnata da Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni. La donna aveva ricevuto la diagnosi di microcitoma polmonare a inizio luglio 2021. Da subito i medici le avevano detto che avrebbe avuto poche possibilità di uscirne, dopo tentativi di cure, le è stato detto che c’erano pochi mesi ancora di sopravvivenza, con una situazione che, via via, sarebbe diventata sempre più pesante.

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