28 milioni gli italiani che tra giugno e settembre partiranno una o più volte. La Puglia meta preferita

Il turismo italiano si prepara a numeri estivi da record, addirittura oltre i livelli del 2019. Ma sulle vacanze si allunga lo spettro dell’inflazione, con i biglietti aerei in salita a +90,4%. Saranno 28 milioni gli italiani che, secondo le stime dell’Osservatorio Confturismo, tra giugno e settembre partiranno una o più volte: un week-end a giugno, uno short break tra luglio e inizio agosto e una vacanza di almeno 7 giorni ad agosto. Un totale di 62,8 milioni di partenze, incluso chi va all’estero all’estero e chi non soggiornerà in strutture turistico ricettive.

I presupposti per un’estate in linea con quelle pre-pandemia ci sono. Anzi, l’Osservatorio azzarda un pronostico ancora più roseo, delineando la possibilità che i numeri del 2022 superino quelli 2019, a meno che la diffusione di Omicron 5 non smorzi gli entusiasmi. I vacanzieri spenderanno a testa quasi 300 euro per un week end, 540 euro per una vacanza tra 3 e 6 giorni e 1.250 per la vacanza principale, quella di 7 giorni o più, riversando complessivamente nell’economia nazionale, con i loro acquisti, circa 47 miliardi di euro, che comprendono trasporto, soggiorno, ristorazione, intrattenimento, shopping, e via dicendo. Non solo i numeri, ma anche le destinazioni tornano ad essere quelle classiche del periodo: 80% in Italia, 20% all’estero. Nella penisola riscuote grande successo la Puglia, che svetta nella classifica delle preferenze, seguita da Sicilia e Toscana. Ottime performance anche per Emilia Romagna, Sardegna e Calabria. All’estero si prediligono invece la Grecia, Spagna, Francia e Croazia. Scelte che parlano evidentemente di una grande voglia di mare: gli intervistati lo indicano come destinazione preferita nel 57% dei casi, mentre la montagna e città d’arte raccolgono tra il 13% e l’11% delle preferenze.

Ma sulle spiagge e le montagne si addensano le nubi dell’inflazione, che a giugno continua la corsa balzando al +8% e avvicinandosi pericolosamente ai livelli record (8,2%) del gennaio ’86. E il peso del caro-prezzi si abbatte anche sulle vacanze estive, a partire dai servizi, in particolare i trasporti che, stando ai dati diffusi questa mattina dall’Istat, sono passati da +6% a +7,2%, segnando un +2% rispetto a maggio. A spingere il piede sull’acceleratore sono soprattutto i prezzi del trasporto aereo passeggeri, che passano da +74,3% a +90,4%. Uno scatto che – spiega l’Istituto – è imputabile prevalentemente all’aumento del costo dei beni energetici, che passano da +42,6% a +48,7% . Ma non è solo il prezzo del biglietto aereo a pesare sulle vacanze: a giugno salgono infatti anche i prezzi degli alloggi, che volano da +12,5% a +18,1%, insieme ai prezzi dei servizi, da +3,1% a +3,4%, in particolare quelli ricreativi, culturali e per la cura della persona, da +4,4% a +5%.

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