Salvatore Lenza: "Preoccupazione per i mesi di luglio e agosto con i forti flussi turistici che triplicano la popolazione"
“In Molise il consumo pro capite di acqua potabilizzata è fra i più alti di Italia, che a sua volta è uno dei Paesi europei con i consumi idrici maggiori. Il vero problema per l’estate 2022 è rappresentato dalla condizione delle condotte di piccola distribuzione, ovvero quelle che dai serbatoi arrivano fino alle utenze domestiche, che nel caso della provincia di Campobasso fanno registrare un tasso di dispersione idrica quasi del 60%”. A dirlo è Salvatore Lenza, direttore di Molise Acque, ente che gestisce la risorsa idrica in Molise e il principale invaso di approvvigionamento della diga del Liscione. “In questo momento – spiega ancora Lenza – la quantità di acqua che si trova nel Liscione per consumi umani ha un buon livello, malgrado la scarsità di precipitazioni, ma naturalmente è una situazione che può variare e non è possibile escludere crisi idriche soprattutto se i consumi saranno improntati a usi inappropriati”. In Molise nessuna Amministrazione comunale ha finora provveduto a ordinanze che limitano il consumo di acqua potabile.”Il problema – aggiunge Lenza – potrebbe porsi nei mesi di luglio e agosto con i forti flussi turistici che triplicano la popolazione”.
No criticità ma ridurre sprechi
“Alla data del 15 giugno l’invaso di Ponte Liscione a Guardialfiera registrava un delta di un metro in più di acqua rispetto allo stesso periodo del 2021. Al momento non si prospettano situazioni di criticità ma è evidente che per quanto riguarda l’acqua potabile è necessario un approccio culturale diverso per la popolazione molisana, improntata a ridurre le perdite per quanto riguarda le Amministrazioni comunali e gli sprechi per quanto riguarda i cittadini, e questo per evitare crisi idriche in piena estate quando il problema siccità sarà ulteriormente aggravato”. Giuseppe Santone, presidente del cda di Molise Acque, ente che gestisce la risorsa idrica in regione, sottolinea che tra novembre 2020 e marzo 2021 “abbiamo avuto precipitazioni minori dello stesso periodo di quest’anno, e lo dimostra il livello dell’invaso, che può arrivare a 118 m sopra all’altezza dello sbarramento e che in questo momento è solo 2 metri sotto il massimo”.
“Il problema – aggiunge Santone – è tuttavia culturale: stiamo subendo un cambiamento climatico irreparabile e da diversi anni non si registrano importanti nevicate, quelle che garantivano un apporto di acqua e il suo immagazzinamento nelle sorgenti. Le cose stanno cambiando e ce ne accorgiamo ogni anno che passa, quindi ritengo essenziale che oltre a mettere in campo progetti per un immagazzinamento più efficace dell’acqua piovana, cosa che stiamo facendo anche grazie ai fondi del Pnrr, sensibilizzare a un approccio culturalmente più contemporaneo rispetto al bene acqua potabile, che rappresenta solo l’1% dell’acqua presente sul pianeta”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata