Soddisfatto il legale delle vittime: "Una sentenza di condanna è quanto ci aspettavamo". Gli avvocati dell'immobiliarista pronti a impugnare

Sei anni e quattro mesi. È questa la condanna che il gup Massimo Baraldo ha inflitto a Omar Confalonieri, l’immobiliarista milanese arrestato nel novembre scorso per aver drogato una coppia di clienti e aver abusato della moglie davanti alla figlia di pochi mesi.

La coppia si era affidata all’agente immobiliare 48enne per la compravendita di un box. L’uomo, che aveva uno studio in via Montenapoleone e diceva di trattare immobili di pregio per una clintela selezionata, li aveva invitati a prendere un aperitivo. Nei loro spritz, però, aveva versato una forte dose di benzodiazepine.

Quando la coppia, intontita dai tranquillanti, era andata a casa li aveva seguiti. E qui aveva abusato della moglie davanti alla figlioletta di 9 mesi, che ha vagato per la casa senza sorveglianza finché i genitori, ore dopo, si erano ripresi.

Episodi per i quali il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Alessia Menegazzo avevano chiesto una condanna a 10 anni e 4 mesi per violenza sessuale, lesioni e sequestro di persona. Reato per il quale, però, il gup ha assolto l’imputato.

In aula l’immobiliarista ha voluto chiedere scusa alla coppia di clienti che era rimasta vittima dei suoi comportamenti sessuali. Ha detto di voler “cambiare vita”, soprattutto per la moglie e per il figlio, molto piccolo. E di essere pronto ad affrontare un percorso di cure.

La coppia non è l’unica ad averlo denunciato. Dopo che la notizia del suo arresto si è diffusa, infatti, altre 4 donne si sono fatte avanti e hanno parlato ai magistrati delle violenze subite. Non solo. Nel 2009 Confalonieri era stato condannato in appello per un episodio analogo, ma poi era stato riabilitato. Nel 2010, invece, il gip di Bergamo aveva archiviato un’indagine relativa ad una violenza che Confalonieri avrebbe commesso nel 2007 ai danni di una collaboratrice 18enne. In quel caso l’uomo aveva messo del sedativo nel gelato che aveva offerto alla ragazza.

Pronti ad impugnare la sentenza gli avvocati dell’imputato, Paolo Ricci ed Emilio Rolando Trivoli, che non si sono detti “d’accordo sul contenuto complessivo, per il quale chiederemo l’assoluzione”. In particolare, a suscitare perplessità è stata la perizia psichiatrica disposta dal gup, che ha stabilito che Confalonieri era capace d’intendere e volere quando ha messo in atto il suo piano. Soddisfatto, invece, il legale delle vittime, l’avvocato Matteo Pellacani. “L’impianto accusatorio ha retto – ha detto – . Siamo comunque soddisfatti, perché una sentenza di condanna è quanto ci aspettavamo, anche se sul sequestro di persona non ravvisiamo che ci siano gli estremi per un’assoluzione”.

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