Controlli della Dia anche nell'abitazione dell'inviato Paolo Mondani

“Report: perquisizione in atto della Dia su mandato della procura di Caltanissetta presso l’abitazione dell’inviato di Report Paolo Mondani e la redazione del sottoscritto. Il motivo sarebbe quello di sequestrare atti riguardanti l’inchiesta di ieri sera sulla strage di Capaci nella quale si evidenziava la presenza di Stefano Delle Chiaie, leader di Avanguardia nazionale, sul luogo dell’attentato di Capaci.

Procura Caltanissetta: perquisizione a Report per verificare genuinità fonti

“Per verificare la genuinità delle fonti” alla base della puntata di Report dedicata alla strage di Capaci, la Procura di Caltanissetta “ha disposto una perquisizione a carico di un giornalista di Report, che non è indagato”, Paolo Mondani. É quanto si legge in una nota della Procura di Caltanissetta, guidata da Salvatore De Luca.

“Tale perquisizione non riguarda in alcun modo l’attività di informazione svolta da tale giornalista, benché la stessa sia presumibilmente susseguente ad una macroscopica fuga di notizie, riguardante gli atti posti in essere da altro ufficio giudiziario”, si legge nella nota.

Secondo quanto accertato dalla Procura, come si legge nella nota, “in una occasione, il giornalista avrebbe incontrato il luogotenente in congedo Walter Giustini, non per richiedergli informazioni, ma per fargli consultare la documentazione in possesso di esso giornalista in modo che lo stesso Giustini fosse preparato per le imminenti sommarie informazioni da rendere ala Procura”.

È necessario verificare la natura di tale documentazione posta in lettura al Giustini, che presumibilmente costituisce corpo del reato di rivelazione di segreto d’ufficio relativo alla menzionata attività di altra autorità requirente – sottolinea la Procura – Tale accertamento è tanto più rilevante in considerazione dell’importanza che Giustini attribuisce a tale documentazione, nonché a seguito delle contraddittorie versioni fornite da quest’ultimo in materia di comunicazione nel 1992 delle informazioni da parte dell’Arma all’autorità giudiziaria di Palermo”.

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