È stata protagonista di diversi episodi della storia della camorra, in particolare la vendetta della morte del marito

Addio a Pupetta Maresca. ‘Lady camorra’ è venuta a mancare ieri sera, a 86 anni, nella sua casa di Castellammare di Stabia (Napoli), dove era nata il 19 gennaio del 1935. Assunta, conosciuta da tutti come ‘Pupetta’, era vedova del boss Pasquale Simonetti, detto Pascalone ‘e Nola, e sorella di Pasquale Maresca e Ciro Maresca, detto Lampetiello. Era figlia di Alberto Maresca, un pericoloso contrabbandiere, e nipote di Vincenzo Maresca, condannato a sette anni per l’omicidio del fratello Gerardo. È stata protagonista di diversi episodi della storia della camorra, in particolare la vendetta della morte del marito. Il 15 luglio del 1955 Orlando Carlo Gaetano uccise Pasquale Simonetti. Alcuni mesi dopo, il 4 ottobre, Assunta, al sesto mese di gravidenza, uccise il presunto mandante dell’omicidio: Antonio Esposito. Secondo gli inquirenti, i colpi partirono da almeno quattro pistole. L’omicidio si inquadrava nella guerra di potere della camorra che anticipava l’era di Raffaele Cutolo, per la gestione del mercato ortofrutticolo.

Il 14 ottobre del 1955, la Maresca fu arrestata e condotta in carcere, dove partorì il primo figlio, Pasqualino. Condannata a 13 anni e 4 mesi per omicidio (con l’attenuante della provocazione) più l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, fu graziata dopo oltre dieci anni di detenzione. ‘Pupetta’, considerata da tutti bellissima (vinse anche un concorso di miss locale) nel 1967 ebbe un’esperienza come attrice cinematografica interpretando il ruolo della protagonista nel film ‘Delitto a Posillipo’, diretto da Renato Parravicini, vagamente ispirato alla sua vita ed in particolare alla vicenda giudiziaria che l’aveva resa nota e portata in carcere. Nel film è doppiata, ma canta con la propria voce la canzone ‘O bbene mio’, scritta da lei. Chiusa la parentesi cinematografica, si dedicò a due negozi di abbigliamento a Napoli, e nel 1970 si innamorò del camorrista Umberto Ammaturo, dal quale ebbe due gemelli, Roberto e Antonella.

La Maresca sfidò apertamente il boss della ‘Nuova camorra organizzata’ Cutolo. Fu accusata di essere la mandante dell’omicidio di Ciro Galli (uomo affiliato a Cutolo), ucciso nel 1981 per vendetta trasversale. Il pm chiese l’ergastolo, ma nel 1985 fu assolta per mancanza di prove. Il 13 febbraio 1982, in piena guerra tra Nco e ‘Nuova famiglia’, Pupetta indisse una conferenza stampa, nel corso della quale minacciò apertamente Cutolo.

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