Un commento lapidario è arrivato anche dall'Anpi nazionale che su Twitter ha postato una foto, con poche ma eloquenti parole: "La vergogna dell'ignoranza"

Hanno indossato pettorine a strisce verticali bianche e grigie, alcune addirittura con un numero identificativo appuntato addosso. E poi, tenendosi a una corda che ricordava un filo spinato, hanno sfilato per il centro storico di Novara contro il Green pass. In tutto qualche decina i manifestanti che sabato hanno scelto di protestare in questo modo, facendo un chiaro riferimento ai campi di concentramento, ai lager nazisti, per evocare la “dittatura” di cui – affermano – si sentono vittime per via dell’imposizione del certificato verde da parte del governo.

Un accostamento che ha suscitato lo sdegno della Comunità ebraica. “Sono paragoni pericolosi”, è il commento a LaPresse del vicepresidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruben Della Rocca. Che però avverte: “Bisogna fare attenzione a non dare troppa visibilità a questi gruppi. Loro cercano di attirare l’opinione pubblica con provocazioni indegne, ma sono i numeri a ricordarci che sono irrilevanti. È doveroso fare cronaca, ma l’impressione è che ormai usino questi paragoni soprattutto per finire sui giornali”.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha definito quella scena “fuori dalla grazia di Dio“. Eppure, riferendosi a quel “13% di chi non si è ancora vaccinato” riconosce che, tra di loro, “c’è chi ha paura, non sono tutti no-vax”. E che il modo migliore per incoraggiarli a vaccinarsi “non è insultarli, ma convincerli con dati scientifici”.
“Abbiamo cresciuto una parte di popolo nell’ignoranza più abissale”, è il commento del deputato Pd Emanuele Fiano, il quale sottolinea che i manifestanti di Novara “non hanno idea della storia. Noi sì purtroppo, e sappiamo che quando poi dovesse prevalere l’ignoranza…”. Il senatore dem Andrea Marcucci li definisce “folli scriteriati”.
Un commento lapidario è arrivato anche dall’Anpi nazionale che su Twitter ha postato una foto, con poche ma eloquenti parole: “La vergogna dell’ignoranza”.

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