L'ex assessore aveva sparato e ucciso un marocchino senzatetto di 39 anni

È ‘libero’ Massimo Adriatici, ex assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera (Pavia), finito agli arresti domiciliari per aver sparato e ucciso Youns Boussettaoui, il marocchino senzatetto di 39 anni, morto la sera del 20 luglio scorso in piazza Meardi a Voghera. La durata massima del provvedimento degli arresti domiciliari, come spiega a LaPresse il legale di Adriatici, Gabriele Pipicelli, “è scaduta e ha perso efficacia, così come ha detto lo stesso gip”.

Non sono invece scaduti i termini per le indagini, della durata di sei mesi eventualmente prorogabili. Già lo scorso venerdì, come riferito da Pipicelli, il pm aveva chiesto la revoca dei domiciliari per Adriatici, ma la richiesta era stata respinta. Ad oggi, la misura cautelare ha perso efficacia per decorrenza dei termini. Adriatici

Adriatici, iscritto alla Lega, aveva aperto il fuoco contro Boussettaoui per legittima difesa, subito dopo che il marocchino aveva cercato di colpirlo con un calcio. Su questo punto si è basata la difesa legale dell’ex assessore, soprannominato “lo sceriffo” dai residenti della zona perché abituato a girare armato in luoghi pubblici. Gli avvocati della vittima, d’altro canto, sostengono di essere in possesso di elementi in grado di dimostrare l’ipotesi di omicidio volontario.

Inoltre, secondo i legali di Boussettaoui, Adriatici avrebbe sparato colpi di proiettili “Winchester Laser Hollow Point“, illegali per la legittima difesa in quanto dotati di punta cava a espansione.

 

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