Reti, tavoli e anche pentole per cucinare

(LaPresse) Baracche improvvisate, un tavolo con delle sedie, una sedia a rotelle, una cancellata tirata su alla meglio con delle reti e pentole per cucinare. E’ quanto si vede in un video in possesso de laPresse girato il 14 aprile scorso proprio nel luogo da cui sarebbe partito l’incendio che ha distrutto la struttura laterale del Ponte dell’Industria, o Ponte di ferro, come viene chiamato dai romani. Proprio sotto l’arcata ovest del ponte si era creato un insediamento abusivo, nemmeno tanto provvisorio, da cui si accedeva dalla scalinata che si trova all’estremità del ponte, verso via Antonio Pacinotti e lungotevere Vittorio Gassman.

E’ qui che si stanno concentrando le prime indagini delle forze dell’ordine, in attesa dell’apertura del fascicolo da parte della procura. E’ probabile che il piccolo spiazzo proprio sotto l’arcata sia stato occupato fino al giorno dell’incendio. A pochi metri ci sono anche i resti di strutture abbandonate, di ex officine, diventate ricettacolo di rifiuti e degrado. Qualche centinaio di metri più a sud, in quel tratto di sponda, che va da Ponte dell’Industria fino a Ponte Marconi negli anni sono stati censiti diversi insediamenti di fortuna, più volte sgomberati e ricreatisi. Una vera e propria baraccopoli è sorta nel tratto in cui la sponda si allarga, con accesso dal Lungotevere Pietra di Papa. Per lo più vi hanno trovato alloggio senzatetto, nomadi, persone dedite alla microcriminalità. In alcune immagini si vedono i resti di fuochi.

Foto mostra fornello probabile causa rogo

Secondo quanto si apprende, il rogo divampato sul Ponte dell’industria, a Roma, sarebbe partito da uno dei giacigli usati da senza fissa dimora e posizionati sotto il ponte. A innescare il rogo, probabilmente un piccolo fornello a gas usato per cucinare, come mostrano alcune delle immagini allegate all’informativa inviata alla procura di Roma da vigili del fuoco e carabinieri. Non è escluso che nei prossimi giorni, per chiarire quanto avvenuto, venga affidata dalla procura una consulenza tecnica su quanto avvenuto. A coordinare le indagini il procuratore aggiunto Giovanni Conzo.

L’ultimo sgombero che ha interessato questa area golenale è stato condotto nel luglio scorso dalla Polizia Locale di Roma Capitale con l’ausilio del Reparto Tutela Fluviale. Diverse persone erano state denunciate per occupazione abusiva dell’area di proprietà dell’ente regionale. La sala operativa sociale aveva offerto loro assistenza alloggiativa, ma è stata da tutti rifiutata. Dopo l’intervento la Regione Lazio ha recintato la zona e installato grandi cartelli per annunciare la realizzazione del Parco del Tevere Marconi, i cui lavori di bonifica sono già iniziati e che dovrebbe essere pronto per la prossima primavera.

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