Così il fondatore di Libera nel giorno dell'anniversario dell'attentato in cui persero la vita il giudice Borsellino e cinque agenti della scorta
A ventinove anni dalla strage di via D’Amelio, a Palermo, dove morirono il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta, don Ciotti di Libera parla dell’importanza della memoria che “deve essere viva, non son odi un giorno ma un impegno continuo”. “Lotta alla Mafia vuol dire anche lavoro, istruzione, scuola oltre all’impegno di forze di polizia e magistrati”, ha aggiunto.
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