L'evento organizzato dal sindacato UIL del settore università nell'anniversario del tragico ritrovamento di Moro il 9 maggio del '78

 

 “Il pensiero e l’eredità intellettuale di Aldo Moro dinanzi alle sfide del nostro tempo”. E’ questo il titolo del webinar online promosso da UilRua, il sindacato delle lavoratrici e lavoratori della UIL settore università, ricerca e afam (alta formazione artistica musicale e coreutica), per ricordare lo statista ucciso dalle Br, in occasione dell’anniversario del ritrovamento del suo corpo senza vita, il 9 maggio del 1978.

 Ad aprire il dibattito, dopo il saluto di Antonio Derinaldis Responsabile Dipartimento Rapporti Università Telematiche e Digitalizzazione della Conoscenza della UIL RUA, che ha ricordato Moro nella sua veste di Ministro dell’istruzione nel 1958 e le sue tre riforme su educazione civica, piano decennale del sistema di istruzione e università e il progetto con la RAI della Telescuola, anticipando i tempi e creando una correlazione con il piano della digitalizzazione e creazione della società della conoscenza per tutti e per tutte le età, è stato il segretario generale UilRua Attilio Bombardieri a evidenziare come Aldo Moro amava sottolineare “l’essere un docente universitario perché sempre vicino agli studenti e ai giovani. Lascia un segno evidente”, ha detto Bombardieri.

Moro, l’Europa e il Mediterraneo

 Moro ministro degli Esteri e la sua politica del Mediterraneo è stato ricordato da Michela Mercuri, docente di Geopolitica del Medio Oriente all’Università Niccolò Cusano. Mercuri ha sottolineato come Moro fosse un visionario ma anche pragmatico. “Nessuno – diceva – è chiamato a scegliere tra l’Europa e il Mediterraneo. Ma l’Europa è nel Mediterraneo”.

 Quella di Aldo Moro, il suo rapimento e la sua uccisione, è per Aldo Berlinguer, docente dell’Università di Cagliari, una vicenda ancora aperta e non è sufficiente chiudere con il passato attraverso l’estradizione dei terroristi in Francia. In quegli anni, essere uno studente e potere fare la propria tesi di laurea con il professor Moro aveva un significato profondo.

 Importante, in questo contesto, secondo Andrea De Maria, Segretario della Presidenza della Camera, sarebbe una legge sulle vittime del terrorismo. Una proposta di legge in merito è stata presentata, proprio con De Maria primo firmatario. Quell’evento del 9 maggio ha segnato uno spartiacque nella prospettiva della democrazia italiana.

Il dialogo con i comunisti

 La centralità dell’uomo politico è stata sottolineata da Marco Follini, già Vice Presidente del Consiglio. Si devono a Moro le due grandi svolte politiche, quella del centrosinistra e quella del dialogo con i comunisti. Moro era uno prudente. Uomo con una grande capacità di ascolto. Un politico, uno storico, uno statista, un uomo che secondo Maria Elena Boschi, Presidente Gruppo IV alla Camera, sottolinea non si finisce mai di conoscere. Moro con la sua intelligenza ha inciso nella storia della Prima Repubblica.

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