Le mani di Camorra, Mafia e'Ndrangheta sulla filiera dei prodotti petroliferi
(LaPresse) Un blitz antimafia dei carabinieri del Ros e dei finanzieri dello Scico, con una settantina di arresti e sequestri per un miliardo di euro, è scattato nella mattinata di giovedì in diverse parti d’Italia. E’ il risultato di un’inchiesta congiunta delle Direzioni distrettuali antimafia di Reggio Calabria, Catanzaro, Napoli e Roma, coordinate dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, su un’enorme frode fiscale legata a prodotti petroliferi. Tra le accuse rivolte agli indagati anche quelle di associazione mafiosa e riciclaggio. Scoperta una struttura organizzata, attiva nel commercio di prodotti petroliferi, gravemente indiziata di aver utilizzato sistemi di frode allo scopo principale di evadere le imposte, in modo fraudolento e sistematico, attraverso l’emissione e l’utilizzo (improprio) delle “Dichiarazioni di Intento”, sotto la direzione strategica di un commercialista e con la compiacenza di soggetti esercenti depositi fiscali e commerciali, con un controllo capillare dell’organizzazione criminale di tutta la filiera della distribuzione del prodotto petrolifero, dal deposito fiscale ai distributori stradali. Le investigazioni puntavano a far emergere gli interessi della ‘ndrangheta, della mafia siciliana e della camorra, nella gestione del business del commercio di prodotti petroliferi sull’intero territorio nazionale. Coinvolte, tramite imprenditori di riferimento, le maggiori cosce reggine, Piromalli, Cataldo, Pelle, Aquino, Cordí, Ficara – Latella e Labate.
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