La famiglia ha deciso di donare i suoi organi

Un’estremità della cintura di un accappatoio legata al termosifone del bagno, l’altra stretta al collo, in modo da non poter più respirare, in modo da poter vincere la sfida del Balck out Challenge, la prova di resistenza al soffocamento che va filmata e poi postata su TikTok, l’ultimo nato fra i social network, in voga fra i ragazzini. E’ morta così giovedì pomeriggio a Palermo una bambina di dieci anni, dopo aver lottato per sopravvivere da mercoledì sera, quando il padre l’ha trovata strangolata da quella cintura, nel bagno di casa, con i genitori e il fratello di quattro anni a pochi metri. Sulla tragedia la procura dei minori ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, mentre quella ordinaria ne ha aperto un altro per poter ricostruire esattamente cosa è accaduto nell’appartamento del rione Kalsa a Palermo.

E’ stato il padre ad accorgersi della tragedia, quando ha trovato la figlia distesa a terra, cianotica, con la cintura legata al collo e il cellulare a pochi centimetri. Proprio quello smartphone che potrebbe aver ripreso gli ultimi istanti di vita della ragazzina. Erano circa le 20.45 di mercoledì sera. Il padre non ha nemmeno atteso l’arrivo dell’ambulanza, è corso in auto all’ospedale dei Bambini Di Cristina dove la piccola è stata ricoverata alle 21.04 in condizioni disperate nel reparto di rianimazione. “La bambina è arrivata in arresto cardiocircolatorio da un tempo indefinito – ha sottolineato il direttore sanitario dell’ospedale dei Bambini Salvatore Requirez -. Immediatamente è stata rianimata e il cuore ha ripreso a battere. L’abbiamo poi sottoposta a Tac che ha evidenziato subito una situazione di coma profondo da encefalopatia post anossica prolungata”.

Per tutta la notte mamma e papà, due operai con un altro figlio di quattro anni e un terzo in arrivo, sono rimasti al capezzale della loro primogenita. Ma già questa mattina i medici hanno tolto loro quasi tutte le speranze: la ragazzina era in coma irreversibile ed era in vita grazie ai macchinari di rianimazione. Una condizione che alle ore 13 è diventa la frase più straziante che un genitore possa ascoltare: “Vostra figlia è in una condizione di morte cerebrale”, hanno comunicato i medici. Pur nella disperazione, i genitori hanno trovato la forza di dare il consenso alla donazione degli organi della piccola.

Due, appunto, le indagini aperte sulla tragedia, quella della procura dei minori per istigazione al suicidio contro ignoti e quella della magistratura ordinaria che per ora è un fascicolo esplorativo per consentire agli investigatori della squadra mobile di eseguire tutti gli accertamenti tecnici sul cellulare della ragazzina. L’indagine della procura dei minori è coordinata dal procuratore reggente Massimo Russo e dalla sostituta Paola Caltabellotta si sta concentrando sul social network e sulle sfide che questo propone. La procura ordinaria invece vuole accertare come sia stato possibile che una ragazzina di dieci anni abbia avuto la possibilità di iscriversi a TikTok (l’età minima è 16 anni) e sulla ricostruzione di quanto accaduto ieri sera nel bagno della casa di famiglia.

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