Caporali pakistani sfruttavano loro connazionali

(LaPresse) I carabinieri di Caltanisetta hanno eseguito nella notte 12 ordinanze di custodia cautelare – 11 in carcere, uno agli arresti domiciliari – nei confronti di altrettante persone indagate per associazione per delinquere, finalizzata al reclutamento ed allo sfruttamento della manodopera allo scopo di destinarla al caporalato, alle estorsioni, al sequestro di persona, alle rapine, alle lesioni aggravate, alle minacce, alla violazione di domicilio, alla violenza o minaccia per costringere a commettere un reato. Una persona è ancora ricercata. Durante le perquisizioni avvenute nella notte, nell’ambito dell’operazione ‘Attila’, sono stati trovati i registri dei caporali pakistani che destinavano i loro connazionali al lavoro presso titolari di aziende agricole, in condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori, accordandosi sull’entità del compenso, che si aggirava sui 25-30 euro al giorno, direttamente con i datori di lavoro e trattenendo per sé una parte o persino la totalità del corrispettivo, già basso. Le timide rimostranze avanzate dai lavoratori per ottenere il compenso loro spettante venivano represse dai sodali attraverso efferate spedizioni punitive. Ed è proprio in questo contesto che è maturato l’omicidio del pakistano Adnan Siddique avvenuto la sera del 3 giugno scorso: l’uomo si era ribellato, denunciando i suoi caporali. Delitto per il quale ci sono stati sei arresti.

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