Roma, 25 ago. (LaPresse) – "La richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Perugia ha definitivamente escluso l’iniziale ipotesi d’accusa che incolpava il dott. Palamara di aver ricevuto 40mila euro da parte degli avvocati Amara e Calafiori per la nomina del Procuratore di Gela e sulla base della quale erano state disposte le intercettazioni con il trojan che avevano poi portato alle dimissioni di numerosi consiglieri del Csm". E' quanto si legge in una nota dei legali di Luca Palamara, Mariano e Benedetto Buratti e Roberto Rampioni.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata