Scrittore e giornalista, fu direttore della Stampa e consigliere di due presidenti
È morto Arrigo Levi, giornalista e scrittore: aveva 94 anni. Lo comunica il quotidiano La Stampa di cui Levi è stato inviato e poi direttore. Nato a Modena il 17 luglio 1926, apparteneva a una famiglia della Comunità ebraica. Costretto nel 1942 a trasferirsi con i genitori in Argentina per sfuggire alle persecuzioni delle leggi razziali, si avvicina al giornalismo a Buenos Aires collaborando al giornale 'L'Italia libera' del Partito d'Azione. Dopo la guerra è tornato con la famiglia dall'Argentina a Modena, appena in tempo perché suo padre potesse partecipare, il 2 giugno 1946, al Referendum istituzionale. A Modena completa gli studi universitari, laureandosi in Filosofia, e continua la sua carriera giornalistica all'Unità Democratica diretto da Guglielmo Zucconi. Trasferitosi in Israele si arruola volontario nelle brigate del Negev e partecipa alla prima guerra arabo-israeliana, scrivendo corrispondenze dal conflitto per i quotidiani Libertà e Gazzetta di Modena (con direttore ancora Guglielmo Zucconi), nonché per la rivista socialista Critica Sociale diretta da Ugo Guido Mondolfo.
Rientrato in Italia si trasferisce a Londra, dove lavora al programma 'Radio Londra' presso la BBC. Successivamente diventa corrispondente del quotidiano torinese 'Gazzetta del Popolo'. Dal 1953 al 1959 invia le sue corrispondenze da Roma al quotidiano 'Corriere d'Informazione', edizione pomeridiana del 'Corriere della Sera'.
Nel 1960 si trasferisce a Mosca: fino al 1962 è corrispondente del Corriere della Sera e poi, fino al 1966, corrispondente de Il Giorno. Nel 1966 passa alla Rai, dove conduce il telegiornale fino al 1968 (e fu questa un'innovazione, in quanto fino ad allora i telegiornali erano stati 'letti' da speaker professionisti e non da giornalisti). Torna alla carta stampata nel 1969, come inviato del quotidiano torinese La Stampa, incarico che ricopre fino al 1973, quando ne diventa direttore. Dal 1979 al 1983 collabora con il Times, curando la rubrica di problemi internazionali. Nel 1988 diventa capo editorialista del Corriere della sera e dal 1998 al 15 maggio 2013 è consigliere per le relazioni esterne del Quirinale, prima con Carlo Azeglio Ciampi e poi con Giorgio Napolitano.
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