L'uomo attirava le aspiranti attrici in un appartamento con la scusa di provini e poi approfittava di loro 

 Ragazze italiane fra i diciotto e i ventinove anni, tutte precarie, tutte con il sogno di debuttare sul piccolo schermo o al cinema. Lui si finge regista, le adesca sui siti web dedicati con la scusa di un provino e le porta in uffici presi in affitto, promettendo a ciascuna una parte in un film. Le giovani ci credono, è tutto molto verosimile. Così arriva il momento del secondo appuntamento. L'uomo, un quarantenne italiano, questa volta non dà alcun indirizzo preciso, ma fissa l'incontro alla fermata della metropolitana. Di solito Piazza Annibaliano o piazza Bologna, a Roma.

 Le ragazze si presentano e finiscono per seguirlo in un appartamento, sempre lo stesso, anche questo preso in affitto. La prova successiva è dimostrare di saper interpretare il copione, nel modo più verosimile possibile naturalmente, pena l'esclusione dalla parte. Ed è qui che scatta l'abuso. Il presunto regista si presta a fare da attore e approfitta delle vittime contro la loro volontà, in un caso spingendosi fino alla violenza sessuale completa e più volte chiudendo la porta a chiave.

 I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Parioli lo hanno arrestato martedì 11 agosto su richiesta del Gruppo specializzato contro la violenza istituito presso la Procura della Repubblica. Adesso il violentatore si trova nel carcere Regina Coeli. Otto le vittime, più altre due ragazze che hanno sporto denuncia pur non arrivando al secondo, famigerato, appuntamento. L'indagine è stata condotta tra i mesi di febbraio e luglio 2020, anche in piena emergenza Covid-19, e ora prosegue per ulteriori accertamenti sulla condotta dell'uomo.

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