Il gip Giulio Fanales: "In tasca aveva biglietto con cifre estorsione"
Dovrà restare in carcere Luca Sostegni, 62 anni, fermato per peculato e estorsione nell'ambito dell'inchiesta sulla Lombardia Film Commission. Lo ha deciso il gip Giulio Fanales che ha depositato questa mattina il decreto di convalida del fermo.
Quando mercoledì scorso Luca Sostegni è stato fermato dagli uomini della guardia di finanza "a richiesta dei militari, il soggetto consegnava una busta contenente la somma in contanti pari a 5.000 euro". Lo ha scritto il gip Giulio Fanales in un passaggio del decreto di convalida del fermo a carico di Sostegni, ritenuto dagli inquirenti il prestanome dei commercialisti vicini alla Lega Michele Scillieri, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni nella compravendita della sede della Lombardia Film Commission. Il 62enne, che stava per andare in Brasile, è indagato per peculato e estorsione. "All'interno dei bagagli del Sostegni – si legge in un passaggio dell'ordinanza – custoditi presso l'albergo Hotel Borgonuovo in Milano, i finanzieri rinvenivano, oltre ai biglietti" di un autobus diretto a Francoforte e dell'aereo per il Brasile "un appunto manoscritto recante la seguente dicitura: '25.000 (5.000) – mercoledì 15 Euro 7.000 – rimanenza 18.000 – a partire dal 20 settembre ogni 20 gg circa'". Sostegni, infatti, dopo aver minacciato di raccontare l'intera vicenda ai giornalisti de L'Espresso e di Report che lo avevano intervistato, da quanto è emerso dalle indagini aveva ottenuto il pagamento di altri 30mila euro dai tre commercialisti: parte della somma gli era stata consegnata da una terza persona prima di partire, mentre il resto del denaro gli sarebbe stato recapitato in diverse tranche una volta arrivato in Brasile.
Luca Sostegni, ritenuto dagli inquirenti il prestanome dei commercialisti vicini alla Lega Michele Scillieri, Alberto Di Rubba, Andrea Manzoni, in una telefonata agli atti dell'inchiesta sulla Lombardia Film Commission minacciava i professionisti di "scoperchiare il pentolone, che può fargli danni assurdi". Il passaggio è contenuto nel decreto di convalida del fermo a carico del 62enne, che per il gip Giulio Fanales dovrà restare in carcere. Dopo questa telefonata di minacce, intercettata il 9 giugno scorso, Sostegni, come scrive il gip, incontra Scillieri e gli spiega che "Di Rubba e Manzoni", non dandogli i "pochi soldi" che chiedeva – circa 30mila euro – "non gli stavano lasciando altra scelta se non quella di presentare istanza di fallimento" per la società Paloschi, di cui era stato nominato liquidatore, "e sporgere denuncia", accadimenti che, come espressamente precisato dal Sostegni, avrebbero di certo condotto "ad una serie di accertamenti a catena, con ricostruzione dei movimenti finanziari 'di ritorno', donde il sicuro pregiudizio per tutti gli interlocutori, Scillieri compreso. Scillieri rassicurava Sostegni, impegnandosi ad interpellare Di Rubba".
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