Torino, 26 mar. (LaPresse) – "Esiste una corsa senza precedenti per lo sviluppo di un vaccino contro la sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2 (Sars-Cov-2). Con almeno 44 vaccini in fase iniziale di sviluppo, quali risultati possiamo aspettarci? Il primo vaccino a tagliare il traguardo sarà il più sicuro ed efficace? O saranno i vaccini più ben finanziati a diventare disponibili per la prima volta, o forse quelli che usano le tecnologie per i vaccini con il minor numero di ostacoli regolamentari? La risposta potrebbe essere un vaccino che spunta tutte queste caselle. Se vogliamo massimizzare le possibilità di successo, tuttavia, e avere dosi sufficienti per porre fine alla pandemia della malattia da coronavirus 2019 (Covid-19), gli attuali sforzi frammentari non saranno sufficienti. Se mai ci fosse un caso di sforzo coordinato globale per lo sviluppo di un vaccino usando un approccio di 'Big science', lo è questo ora". Così, in un articolo su Science, Seth Berkley, direttore esecutivo di Gavi-The Vaccine Alliance, partnership internazionale di soggetti pubblici e privati. "Esiste una solida esperienza – aggiunge – in attività scientifiche su larga scala finanziate con fondi pubblici che riuniscono competenze e risorse globali verso un obiettivo comune. Il Progetto Manhattan durante la Seconda guerra mondiale non ha prodotto solo armi nucleari rapidamente, ha portato a innumerevoli cambiamenti nel modo per cui scienziati di molti paesi hanno lavorato insieme. Il progetto Genoma umano e il Cern hanno coinvolto scienziati di tutto il mondo per guidare la ricerca di base dai loro laboratori attraverso il lavoro di squadra locale e virtuale. Adottare questo grande approccio coordinato allo sviluppo di un vaccino Sars-Cov-2 non solo salverà potenzialmente centinaia di migliaia di vite, ma aiuterà anche il mondo a prepararsi meglio alla prossima pandemia".
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