Milano, 22 gen. (LaPresse) – La pirateria sottrae ogni anno al mondo del libro 528 milioni, pari al 23% del valore del mercato (escludendo scolastica ed export), 1,3 miliardi complessivi al sistema Paese e 216 milioni al fisco: persi in termini di mancata occupazione 8.800 posti di lavoro, di cui 3.600 nella filiera del libro. È quanto emerge da una ricerca commissionata per la prima volta dall’Associazione italiana editori (Aie) a Ipsos che traccia le dimensioni del fenomeno: ogni giorno nel nostro Paese si compiono circa 300.000 atti di pirateria (293.000) ai danni del mondo del libro, 107 milioni in un anno. Il fenomeno coinvolge più di un italiano su tre sopra i 15 anni (il 36%), addirittura il 61% dei professionisti (avvocati, notai, commercialisti, ingegneri, architetti e altri) e l’80% degli studenti universitari.
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