Sono 816mila gli italiani trasferiti all'estero negli ultimi 10 anni, di cui circa 182 mila laureati. Diminuiscono gli arrivi nel nostro Paese, in particolare dall'Africa. 

Aumentano gli italiani che lasciano il Paese, mentre per la prima volta in 5 anni diminuiscono le immigrazioni nel nostro Paese, con un netto calo soprattutto degli arrivi dall'Africa. Lo rileva l'Istat che specifica: in dieci anni espatriati circa 182 mila laureati.

Il volume complessivo delle cancellazioni anagrafiche per l'estero è di 157 mila unità nel 2018, in aumento dell'1,2% rispetto all'anno precedente. Le emigrazioni dei cittadini italiani sono il 74% del totale (116.732). Le iscrizioni anagrafiche dall'estero (immigrazioni) sono circa 332 mila, per la prima volta in calo rispetto all'anno precedente (-3,2%). In tutto sono 816mila gli italiani trasferiti all'estero negli ultimi 10 anni. Il volume della mobilità interna totale è di 1 milione 358 mila trasferimenti (+1,8%). 

Nel 2018, gli italiani espatriati sono prevalentemente uomini (56%). Fino ai 25 anni, il contingente di emigrati ed emigrate è ugualmente numeroso (entrambi 18 mila) e presenta una distribuzione per età perfettamente sovrapponibile. A partire dai 26 anni fino alle età anziane, invece, gli emigrati iniziano a essere costantemente più numerosi delle emigrate: dai 75 anni in poi le due distribuzioni tornano a sovrapporsi. L’età media degli emigrati è di 33 anni per gli uomini e 30 per le donne. Un emigrato su cinque ha meno di 20 anni, due su tre hanno un’età compresa tra i 20 e i 49 anni mentre la quota di ultracinquantenni è pari al 13%.

Considerando il livello di istruzione posseduto al momento della partenza, nel 2018 più della metà dei cittadini italiani che si sono trasferiti all’estero (53%) è in possesso di un titolo di studio medio-alto: si tratta di circa 33 mila diplomati e 29 mila laureati. Rispetto all’anno precedente le numerosità dei diplomati e laureati emigrati sono in aumento (rispettivamente +1% e +6%). L’incremento è molto più consistente se si amplia lo spettro temporale: rispetto a cinque anni prima gli emigrati con titolo di studio medio-alto crescono del 45%.

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