La senatrice a vita, sopravvissuta ad Auschwitz, bersaglio di continue minacce e insulti

Da ieri (7 novembre) gli angeli custodi di Liliana Segre saranno due carabinieri. Dopo le minacce sui social (circa 200 al giorno), alla senatrice a vita, superstite dei campi di concentramento di Auschwitz e testimone della Shoah, è stata assegnata la scorta che l'accompagnerà nei suoi spostamenti garantendone la sicurezza. Una decisione presa dal prefetto di Milano durante il comitato per l'ordine e la sicurezza, a fronte non solo degli insulti e delle invettive ma anche di uno striscione di Forza Nuova esposto nel corso di un evento pubblico a cui la Segre stava partecipando. All'età di 89 anni, la senatrice a vita è infatti diventata bersaglio di odio, con una escalation registrata quasi contemporaneamente alle polemiche sulla commissione straordinaria che si occuperà del contrasto all'intolleranza, al razzismo, all'antisemitismo e all'istigazione all'odio e alla violenza, da lei voluta e approvata qualche settimana fa da palazzo Madama.

Il sostegno è (quasi) unanime, con Nicola Zingaretti che esorta: "Non laviamocene le mani dobbiamo difenderla tutte e tutti facendo scudo con la forza delle idee e l'impegno civile. Ogni giorno. Affinché gli anni 20 del 2000 siano anni di riscatto della dignità umana, di libertà e democrazia". Mentre la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento, Simona Malpezzi, pone l'accento sulla su "un clima sociale e politico pesante in Italia che viene spesso sottovalutato, da oggi non deve essere più possibile tollerare qualsiasi manifestazione o cedimento verso posizioni razziste e fasciste. È un impegno che tutti i gruppi parlamentari devono assumere con chiarezza. Lo dobbiamo a Lilliana Segre, lo dobbiamo alla democrazia che va difesa senza alcuna ambiguità". Sostegno e vicinanza da parte del sindaco di Milano, Beppe Sala: "Noi faremo tutto il possibile non solo per sostenere Liliana, ma per sostenere una battaglia che a mio parere è molto contemporanea", quella dell'antifascismo. Anche dal Movimento 5Stelle si alza uno scudo a difesa di Liliana Segre: "La scorta assegnata alla senatrice a vita Liliana Segre è una sconfitta per tutti – scrivono i senatori pentastellati – Una testimone storica della pagina piu' buia per la dignità umana, un baluardo di democrazia, un simbolo di tolleranza sar° costretta a vivere sotto scorta per i vergognosi attacchi subiti. Attacchi frutto di ignoranza e inqualificabile clima di odio".

Se da un lato gli attestati di stima aumentano, come del resto i campanelli d'allarme sull'antisemitismo e odio su web, la Lega minimizza. "Anche io ricevo minacce, ogni giorno. Le minacce contro la Segre, contro Salvini, contro chiunque sono gravissime", commenta il leader Matteo Salvini, mentre a Pescara il capogruppo del Carroccio si oppone alla proposta di conferire a Liliana Segre la cittadinanza onoraria, proposta da Marinella Sclocco, consigliera comunale di centrosinistra. "Mancano i presupposti perché manca un legame con il nostro territorio – spiega Vincenzo D'Incecco – a questo punto dovremmo conferirla anche ai tanti rappresentanti delle istituzioni che ricevono pubbliche offese e minacce". E Fratelli d'Italia rilancia proponendo di conferire la cittadinanza anche ai parenti delle vittime delle Foibe.

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