Tensione in Val di Susa al corteo. Attivisti tagliano una rete ed entrano nella zona rossa. Perino: "Chi tira una pietra fa un regalo al ministro dell'Interno, deluso da Grillo". M5s: "Opera inutile e dannosa". Salvini: "La Tav si farà"
Tensione alla marcia No Tav partita da Venaus e arrivata a Giaglione, nel torinese. Alcuni militanti hanno raggiunto il cantiere di Chiomonte, forzando la 'zona rossa' attorno al cantiere dell'alta velocità Torino-Lione. Alcuni manifestanti hanno raggiunto la prima rete che delimita il cantiere di Chiomonte sui sentieri della Val Clarea e hanno tagliando la griglia del new Jersey che impedisce l'accesso al cantiere dell'alta velocità Torino-Lione. Poi hanno lanciato pietre contro le forze dell'ordine che hanno risposto con lacrimogeni. Successivamente si è registrato un lancio di petardi e bombe carta contro le forze dell'ordine da parte di manifestanti nascosti tra i boschi che sovrastano il cantiere. I dimostranti volevano distrarre l'attenzione della polizia, impegnata su più fronti a contrastare l'attacco No Tav e a difendere l'accesso al cantiere.
Sono 40 i denunciati per gli scontri. Tra questi vi sarebbero alcuni esponenti del centro sociale Askatasuna, oltre a un leader nazionale del movimento No Tav che, secondo quanto si apprende dalla Questura di Torino, ha preso parte attiva alla demolizione del cancello.
E arriva il commento di Matteo Salvini alla giornata. "46 denunciati, quasi tutti appartenenti ai centri sociali far cui i leader di Askatasuna, per gli attacchi di oggi con bombe carta, cesoie, martelli e pietre al corteo No Tav, a cui si è risposto con l'uso di idranti e di circa 200 lacrimogeni – fa sapere il ministro dell'Interno -. Ringrazio a nome di tutti gli italiani le centinaia di donne e uomini delle forze dell'ordine che hanno evitato feriti (ad eccezione di un poliziotto) e incidenti gravi, garantendo a tutti libertà di manifestazione. Non ci sarà nessuna tolleranza per teppisti e delinquenti. La Tav si farà, indietro non si torna", dice il vicepremier
"Io spero sia una manifestazione bagnata ma partecipata, fatta con la testa e non con la pancia perché chi oggi tira una pietra, una castagna o qualunque cazzata sappia che lo fa solo per fare un regalo a Salvini, non certo per il movimento, non certo per il no tav", aveva detto questa mattina Alberto Perino leader storico del movimento No Tav che poi ha aggiunto: "Non mi interessa sentire Grillo mi è bastata la sua dichiarazione. Sono deluso, con lui a livello personale perché c'era un rapporto di stima non dico di amicizia ma c'era grossa stima. E adesso non lo stimo più".
Intanto sul fronte politico i 5 Stelle ribadiscono il no all'opera. "Ieri al Senato è stata depositata la mozione del Movimento 5 Stelle che impegna il Parlamento a bloccare la realizzazione del Tav Torino-Lione. Rispettiamo così l'impegno preso subito dopo il recente annuncio del Presidente Conte sul fatto che nei colloqui con Francia e Ue non sia riuscito a fermare l'opera. Il premier ha detto chiaramente che solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale per fermare il Tav". si legge in un post pubblicato sul Blog delle Stelle. "Bene, chi vuole mettere la faccia e la firma su un'infrastruttura del tutto inutile, fuori dalla storia e negativa sul piano finanziario e ambientale, deve farlo dentro il Parlamento, l'organo sovrano eletto dai cittadini. Chi vuole fare un regalo a Macron – si trova ancora scritto – allora dica sì alla Tav", è il contenuto dell'articolo. Poi l'intervento diel vicepremier e capo politico pentastellato Luigi Di Maio, che su Facebook scrive "Noi non ci arrendiamo! Noi pensiamo al Paese, non facciamo regali a Macron".
"L'unico regalo a Macron lo hanno fatto 5Stelle e PD votando la presidente della Commissione Europea decisa a Parigi e Berlino. Chi dice No al Tav invece dice no al futuro, al progresso e al lavoro, è fuori dal mondo", è la replica della Lega in una nota.
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